L'appello: «Vaccino agli immigrati di Caserta»,
ma bocciata l'ipotesi di un hub per stranieri

L'appello: «Vaccino agli immigrati di Caserta», ma bocciata l'ipotesi di un hub per stranieri
di Daniela Volpecina
Lunedì 17 Maggio 2021, 09:16 - Ultimo agg. 11:15
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Favorire la vaccinazione degli immigrati che vivono in provincia di Caserta. E non solo di quelli in possesso del permesso di soggiorno. È la battaglia che Caritas, ex Canapificio, Caserta Solidale e Castel Volturno Solidale stanno portando avanti da un mese. La proposta, inoltrata sia all'Asl che alla Regione Campania, è quella di modificare la piattaforma Soresa per consentire anche agli stranieri temporaneamente presenti di accedere al portale e prenotarsi per il vaccino. Rientrerebbero non soltanto gli immigrati irregolari, ma anche quanti hanno avuto accesso alla sanatoria, quelli con un permesso scaduto e in attesa del rinnovo, e chi, pur avendo ottenuto la proroga del soggiorno fino a fine luglio, si ritrova con una tessera sanitaria non più attiva. Solo a Castel Volturno si contano almeno tremila casi (ma si tratta di una stima), in tutta la provincia di Caserta sarebbero più di ottomila. E poi ci sono quelli in regola con i documenti che, stando ai dati diffusi dalla Caritas nel 2019, dovrebbero essere quasi 49mila in tutta Terra di Lavoro. La fascia d'età più rappresentativa è quella compresa tra i 18 e 50 anni.

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«Abbiamo incontrato l'assessore regionale all'immigrazione Mario Morcone una settimana fa - spiega Mimma D'Amico, del centro sociale ex Canapificio - ci ha garantito che avrebbe preso in esame la nostra proposta e che in tempi brevi ci avrebbe fornito una risposta. L'auspicio è che si possa al più presto procedere con una implementazione della piattaforma per garantire anche agli stranieri una copertura vaccinale adeguata. La Campania, attivando questa procedura, oltre a ricoprire un primato in tutta Italia, potrebbe rappresentare infatti un esempio per tante altre regioni nelle quali si avverte la stessa esigenza. Una esigenza, a nostro avviso, più che legittima. Il diritto alla salute, è bene ricordarlo, è un diritto sancito dalla Costituzione». Tra le proposte una giornata riservata solo agli stranieri e un hub dedicato, ma le associazioni non hanno ritenuto valida nessuna delle due ipotesi. «Non è questa la soluzione, - commentato - no alle diseguaglianze, alle discriminazioni o distinguo, l'obiettivo è vaccinare tutti. Italiani e stranieri. La nostra proposta va in questa direzione, coinvolgere i migranti e consentire loro di vaccinarsi insieme agli italiani». La campagna di sensibilizzazione e comunicazione tra gli extracomunitari intanto è appena iniziata. E la risposta sembra essere ancora abbastanza tiepida. «Sono una quarantina circa gli immigrati regolari che sono riusciti a prenotarsi a Caserta in occasione dei due Astraday organizzati alla caserma Ferrari Orsi fa sapere Antonio Massimo Iannone, di Caserta Solidale ma sono migliaia quelli che desiderano farlo e per i quali ci stiamo attivando».

I più propensi sono gli stranieri provenienti dalla Costa d'Avorio e dal Ghana perché nei loro Paesi di origine (almeno nelle città più importanti) le vaccinazioni stanno ottenendo buoni risultati e il feedback è positivo. Più scettici invece i nigeriani mentre i senegalesi, fino a giovedì scorso impegnati nel Ramadan, stanno iniziando soltanto adesso ad interessarsi alla campagna vaccinale. Per tutti loro è aperto uno sportello al quale è possibile rivolgersi per ottenere informazioni sulle modalità di prenotazione e anche aiuto in caso di problematiche e disservizi. «Negli ultimi due mesi e mezzo - racconta Iannone - allo sportello sono arrivate ben 427 richieste di assistenza (da parte sia di italiani che stranieri), quello che ci chiedono più spesso è sapere che tipo di vaccino gli verrà somministrato, a quale categoria appartengono, come si rinnova la tessera sanitaria, come funziona la piattaforma, come si effettua la registrazione. Spesso siamo noi volontari ad occuparci di tutto perché consapevoli che la vaccinazione è l'unica arma che abbiamo contro la pandemia, è per questo che abbiamo chiesto alle istituzioni di allargare le maglie dei beneficiari». «Vaccinarsi è una grande opportunità oltre che una conquista - commenta Mamadou Kouvassi Idris, mediatore culturale originario della Costa d'Avorio, tra i primi stranieri regolari riusciti a registrarsi sulla piattaforma in occasione della maratona Astrazeneca di martedì scorso - vorrei dire ai miei connazionali di non avere paura e aderire alla campagna.

Solo se ci vacciniamo tutti, il Paese potrà ripartire».

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