Cpl Concordia, i manager alla sbarra: luce sul business degli appalti

Cpl Concordia, i manager alla sbarra: luce sul business degli appalti
di Biagio Salvati
Sabato 9 Gennaio 2016, 11:29
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Iniziato e subito rinviato il processo - davanti ai giudici della II sezione penale del Tribunale di Napoli Nord - ai tre manager di Cpl Concordia e due imprenditori arrestati nell'estate dello scorso anno nell'ambito del filone di inchiesta della Dda di Napoli, accusati a vario titolo di concorso esterno in associazione camorristica per aver intrecciato relazioni pericolose con esponenti del clan dei Casalesi durante l'esecuzione delle opere per la metanizzazione effettuate in sette comuni della provincia di Caserta. Il processo, che doveva iniziare ieri, a causa di una mancata autorizzazione per uno degli imputati agli arresti domiciliari (che doveva recarsi in tribunale senza accompagnamento della polizia penitenziaria) è slittato al 22 gennaio prossimo.

Sotto processo gli imputati che non hanno scelto il rito abbreviato: si tratta di finito Roberto Casari, ex presidente della Cpl Concordia, già ai domiciliari per la vicenda degli appalti di Ischia (processo ordinario in corso davanti al Tribunale di Modena a marzo dove è imputato anche l'ex sindaco di Ischia Ferrandino); gli imprenditori casertani Antonio Piccolo e Claudio Schiavone; Giuseppe Cinquanta, romano, responsabile commerciale Cpl per Lazio, Campania e Sardegna dal 1997 al 2005 (lui è l'imputato che non si è potuto presentare in aula) e Giulio Lancia, di San Vincenzo Valle Rovereto (L'Aquila), responsabile di cantiere e capo commessa della Cpl Concorda Bacino Campania dal 2000 al 2003. Un altro indagato, Pasquale Matano, casertano, responsabile di esercizio della Cpl distribuzione, invece, sarà prossimamente davanti al gup con gli altri imputati per il giudizio abbreviato. In particolare, i quattro manager di Cpl Concordia secondo l'accusa, si sarebbero accordati con il clan della camorra dei Casalesi, in particolare con i reggenti delle cosche Schiavone e Zagaria, che gestivano l'affare della metanizzazione nell'agro aversano. Secondo l'accusa avrebbero ricevuto dalle cosche sostegni di vario tipo: tra l'altro, la camorra avrebbe costretto i titolari della Eurogas, società già assegnataria della convenzione con tre comuni, a cederla gratuitamente alla Cpl Concordia.

Piccolo e Schiavone, invece, sono indagati per associazione mafiosa con il ruolo, secondo quanto ricostruito dalla DDa, di aver curato gli interessi del clan Zagaria in relazione agli appalti per la metanizzazione del Casertano. Il processo, dove sono impegnati gli avvocati Luigi Sena, Giuseppe Stellato, Arturo Frojo e Umberto Pappadia, si aprirà dunque tra due settimane mentre lo stesso ex presidente della Cpl Roberto Casari è sotto accusa con altre cinque persone (tra cui l'ex sindaco di Ischia, Ferrandino) in un processo celebratosi qualche giorno fa per associazione a delinquere, corruzione e false fatturazioni che da Napoli, su eccezione della difesa, è passato sotto competenza del tribunale di Modena.

Chiusa nei mesi scorsi anche l'indagine che riguarda Lorenzo Diana, ex senatore del Pd ed ex componente della Commissione Antimafia, esponente politico casertano noto per il suo impegno anticamorra sulle presunte collusioni per gli appalti della stessa cooperativa Cpl Concordia.
Concorso esterno in associazione mafiosa è l'ipotesi di reato formulata a carico di Diana e dell'ex sindaco sindaco di San Cipriano d'Aversa Angelo Raffaele Reccia. L'ipotesi di accusa riguarda presunti accordi per affidare l'esecuzione di lavori a imprese legate ai vertici del clan. Diana avrebbe avuto un ruolo di «facilitatore» degli accordi tra coop e clan, attivandosi presso le amministrazioni locali e per far sbloccare le delibere dei comuni commissariati.
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