Fecero bruciare auto per una casa: 4 arresti

La tentata estorsione per poter occupare un'abitazione che i proprietari non volevano vendere a coppia di coniugi

Le auto incendiate
Le auto incendiate
di Marilù Musto
Lunedì 31 Luglio 2023, 10:17 - Ultimo agg. 22:03
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Avrebbero pagato due albanesi per incendiare, su mandato, l'auto di una famiglia che non voleva vendere la casa dei loro sogni. Ma il rogo si era esteso anche alle vetture vicine, distruggendo tutto. Così, dopo due anni di indagini della magistratura e dei carabinieri della compagnia di Capua, sono stati arrestati per tentata estorsione e incendio doloso quattro persone che oggi dovranno comparire davanti al magistrato del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'interrogatorio di garanzia.

Si tratta di Claudio S. di 62 anni di Capua e la moglie Annamaria F., di 52 anni che si sarebbero serviti per la spedizione punitiva di due uomini di origini albanesi, Renaldo Likaj di 26 anni e Gazmir Shahu di 39 anni, entrambi residenti a Capua. Cinque le vetture incendiate: si tratta di una Citroen C3, una Fiat 500, una Fiat Panda, una Lancia Ypsilon, una e una Peugeout per costringere ad avere una casa a un prezzo inferiore a quello di mercato.
L'inchiesta è nelle mani del pubblico ministero Gerardina Cozzolino della Procura di Santa Maria Capua Vetere che sta facendo leva su alcune testimonianze che "incastrerebbero" la coppia: non si esclude che siano implicate altre persone nell'incendio.

I nuclei familiari residenti all'interno dei due fabbricati colpiti dal vicino incendio, all'epoca, rimasero sprovvisti anche delle forniture di luce e gas, interdette per motivi precauzionali dai vigili del fuoco.

Le fiamme, forse con la complicità di materiali infiammabili, si diffusero verso gli altri veicoli parcheggiati a breve distanza. La ricostruzione fornita da alcuni cittadini, all'epoca rimasti nell'anonimato, si sarebbero rivelate fantasiose. Furono invece le dichiarazioni intercettate delle vittime a svelare la verità, in considerazione anche di precedenti episodi accaduti nello stesso rione. A nulla valse seguire la pista della droga: qualche anno fa, l'abitazione di un residente di Capua - legato al mondo dello spaccio - fu raggiunta da una gragnola di colpi d'arma da fuoco. Non si esclude che all'inizio le forze dell'ordine abbiano pensato che le cose fossero collegato, ma non era così. Dietro il terribile rogo di Capua del febbraio del 2021 si nascondeva la mano dolosa di 4 persone. Di certo, fu chiaro agli inquirenti che era inverosimile l'eventualità di un rogo colposo o di un innesco fortuito, soprattutto in ragione del fatto che le fiamme coinvolsero auto parcheggiate vicine e altre più distanti.

Notevoli le conseguenze e i disagi patiti dai residenti della zona che furono costrette a subire il blocco dell'energia elettrica. Al punto che, sulla questione intervenne anche il consigliere di opposizione Angelo Di Rienzo. «Sono vicino alle famiglie che hanno subito danni a causa di questo drammatico incendio», disse.

La coppia di arrestati avrebbe minacciato il proprietario della casa con queste parole: «Visto che non siete disposti a vendere, provvederò io a prendere altre strade per terze persone. Vi conviene andare via di qua». La misura restrittiva è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Capua. Gli interrogatori di garanzia sono fissati per questa mattina in tribunale.

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