Francesca Compagnone uccisa in casa,
l'ipotesi del folle gioco per curiosità

Francesca Compagnone uccisa in casa, l'ipotesi del folle gioco per curiosità
di Giulio Sferragatta
Venerdì 28 Ottobre 2022, 08:22 - Ultimo agg. 14:54
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Doloso o colposo. È sulla responsabilità di un giovane moldavo, accusato dell'omicidio di una ventottenne di Riardo, Francesca Compagnone, deceduta in circostanze ancora poco chiare nella tarda serata di mercoledì, trafitta da un colpo d'arma da fuoco, che sono concentrate le indagini degli investigatori. Al ragazzo, Ciprian Vicol, 23 anni, anche lui residente a Riardo, arrestato per aver sparato ed ucciso la vittima all'interno dell'abitazione di quest'ultima, dopo una serata trascorsa in un locale, è attribuito - al momento - il reato di omicidio colposo.

Restano, però, in piedi tanti interrogativi in ordine alla dinamica dei fatti, rispetto ai quali i carabinieri della compagnia di Capua - coordinati dalla Procura della Repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - cercheranno di dare risposte più esaustive.

Secondo una prima sommaria ricostruzione, elaborata sulla scorta delle prime dichiarazioni assunte dal ventitreenne, sembrerebbe che i due giovani fossero - al momento dello sparo - all'interno della camera da letto dell'abitazione della vittima, in via Sant'Antonio Abate, nel centro urbano riardese. 

Sul materasso, il giovane moldavo avrebbe trovato - in base alla nota divulgata dai carabinieri - un fucile semiautomatico, incustodito, di proprietà del padre della ragazza, che avrebbe poi imbracciato presumibilmente per curiosità. Seguono ulteriori indiscrezioni, ancora più inquietanti. Il giovane, dopo averne preso possesso, avrebbe rivolto l'arma verso la vittima. Una superficialità, questa, fatale per la ventottenne, improvvisamente raggiunta da un proiettile a distanza ravvicinata. Un colpo mortale per Francesca, deceduta immediatamente. Inutile si è rivelato l'intervento del personale del 118 che, giunto immediatamente sul posto con un'ambulanza, non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Ad avvisare i carabinieri è stato proprio il ragazzo che, visibilmente scosso, ha fornito ai militari - prontamente intervenuti - una versione dei fatti compatibile con uno scenario reso funesto dallo sparo accidentale partito dalla canna del fucile del proprietario dell'abitazione. Il ventitreenne di nazionalità moldava, residente da alcuni anni a Riardo con la famiglia, ha sostenuto di aver colpito la vittima, ma di non averlo fatto volontariamente. 

Il colpo sarebbe partito accidentalmente proprio mentre il fucile veniva puntato verso l'amica, attinta frontalmente. Gli esami autoptici, disposti dall'autorita' giudiziaria, forniranno elementi più chiari per definire, con maggiore precisione, la sequenza dei fatti e la modalità dell'omicidio, che attualmente risulta rubricato come colposo. Ovviamente, non è stata esclusa alcuna ipotesi, neppure quella dolosa. I protagonisti di questa terribile vicenda di sangue erano conoscenti, forse anche qualcosa di più. Gli investigatori, se non dovesse essere ritenuta plausibile la pista accidentale dell'omicidio, potrebbero valutare anche un movente passionali. 

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Omicida e vittima avevano trascorso la serata insieme in un locale. Notizia, questa, confermata anche dal sindaco di Riardo, Armando Fusco, nell'ambito sua nota di cordoglio. Cosa sia successo in quella casa in via Sant'Antonio Abate, sarà difficile scoprirlo. Alle 22.30, nell'abitazione i due ragazzi erano soli. Nella mano degli inquirenti, c'è solo la dichiarazione del ragazzo di nazionalità moldava. Ma sono in corso indagini, attraverso ,l'ausilio di testimonianze ed eventuali telecamere presenti sul posto. Potrebbe essere denunciato per omessa custodia d'armi anche il padre della vittima, appassionato di caccia, proprietario del fucile dal quale è partito il colpo mortale. Nella sua dimora, i carabinieri hanno trovato anche altri due fucili, anch'essi legalmente detenuti e denunciati, custoditi nella stessa camera ma in maniera visibile. La salma della vittima è ora custodita presso l'istituto di medicina legale dell'Ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Per i funerali bisognerà attendere il disbrigo delle formalità autoptiche.

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