Furti d'arte dalla Reggia di Caserta al British Museum: arrestato il ladro seriale

L'arresto a distanza di un anno dalla denuncia a piede libero

Una delle opere ritrovate
Una delle opere ritrovate
di Biagio Salvati
Martedì 6 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 07:26
4 Minuti di Lettura

Aveva preso alla lettera l'idea di «portare a casa un pezzo di storia» durante le sue visite in luoghi storici o nel corso dei suoi viaggi. Ogni luogo visitato sembrava essere per lui una sorta di dispensatore di ricordi, ma anziché fermarsi alle foto e ai souvenir tradizionali, sceglieva di asportare pezzi di arte e storia direttamente dalle location visitate. A distanza di quasi un anno dalla denuncia a piede libero per il furto di una mattonella ottocentesca rubata dal pavimento della Reggia di Caserta, poi recuperata dai carabinieri del capoluogo e restituita alla direzione di Palazzo Reale, ieri è scattata una nuova denuncia per C.C.. un 42enne disoccupato di Castel Volturno. Questa volta è accusato di essersi impossessato di numerosi «souvenir» di pregio nel corso dei suoi viaggi all'estero tra i quali una targa sottratta dal mezzo busto intitolato a John Ray ed esposto presso il British Museum di Londra. Dopo la denuncia del 2023, le indagini a carico dell'uomo sono infatti proseguite. I carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Caserta, nella sua abitazione, oltre alla mattonella riposta in una busta di plastica con la scritta «Reggia di Caserta», sequestrarono moltissimo materiale conservato in un grosso baule di legno. Oggetti conservati tra cimeli e cianfrusaglie sui quali sono state avviate indagini anche con i militari del Nucleo specializzato sui Beni Culturali che qualche giorno fa hanno portato all'individuazione di alcuni oggetti rubati a Londra.

Tra gli altri oggetti è emersa la targa di John Ray e, una seconda in bronzo, sottratta dal Guards Crimean War Memorial, situato sempre a Londra in piazza Waterloo che il 42enne avrebbe letteralmente asportato svitandola dalla parete sulla quale era apposta.

I carabinieri hanno infatti ricostruito gli spostamenti soprattutto all'estero del collezionista, effettuando nei suoi confronti diverse perquisizioni nei giorni successivi al ritrovamento della mattonella della Reggia, rovistando tra numerosi cimeli di pregio, nascosti in una cassa di legno, tra monete, targhe commemorative e frammenti di statue, confezionati separatamente, insieme a cataloghi riconducibili a siti culturali. Il lavoro investigativo, infatti, dopo l'accertamento della provenienza del materiale si è poi concentrato anche sulla presenza del 42enne all'estero nei luoghi e nel periodo dove sono sparite le targhe.

Il furto a Palazzo Reale di Caserta fu documentato da alcune immagini riprese dalle telecamere di sicurezza. L'uomo, in particolare, si impossessò nel marzo dello scorso anno di quel pezzo unico, una piastrella del pavimento di una sala ottocentesca lungo un percorso di visita dopo aver pagato regolarmente il biglietto. Pensava di averla fatta franca, ma dopo un mese fu rintracciato dai carabinieri, grazie soprattutto ai video delle telecamere, e denunciato per furto di beni culturali. Quello che succede dopo è documentato nei video delle telecamere del museo: nell'attraversare la porta d'ingresso che introduce nella sala delle Battaglie, situata nell'ala ottocentesca del palazzo, l'uomo calpesta una mattonella staccata dal pavimento. Si ferma, ci pensa, torna indietro di qualche passo. Poi si abbassa e preleva il prezioso souvenir, nascondendolo in una busta gialla, per poi proseguire la visita. Alla chiusura del monumento, il coordinatore del servizio di vigilanza si accorse dell'accaduto ed avvisò subito la direttrice della Reggia, che a sua volta informò i carabinieri di Caserta. I militari, una volta sul posto, eseguirono i rilievi, acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza della Reggia. Ed è proprio attraverso i filmati che sono riusciti a risalire all'identikit dell'uomo denunciato nell'aprile dello scorso anno. Non è chiaro se volesse rivendere la piastrella sul mercato clandestino o si tratti di una persona con un bisogno patologico e un impulso irrefrenabile che lo spingono a commettere furti non legati ad un bisogno vero e proprio. 

Video

Il ladro seriale di pezzi d'arte, insolito «collezionista» di oggetti da lui stesso rubati, dovrà ora affrontare un secondo processo per gli stessi fatti, questa volta con un risvolto internazionale. Le indagini dei carabinieri proseguono per risalire ad altri pezzi e oggetti trovati dai militari dell'Ara nella cassa di legno custodita dall'uomo nella sua abitazione, oggetto di varie perquisizioni eseguite lo scorso anno. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA