Furti, assalti nelle ville di Baia Domizia: «Siamo abbandonati»

La geografia degli ultimi raid racconta di un inizio febbraio da dimenticare sul fronte dell'emergenza criminalità

Nel mirino
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di Antonio Borrelli
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 08:04 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 07:15
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Baia Domizia, Calvi Risorta, Vitulazio e Marzano Appio. La geografia degli ultimi raid racconta di un inizio febbraio da dimenticare sul fronte dell'emergenza criminalità. La nuova escalation ha preso il via nell'ultimo fine settimana. Le cronache più clamorose sono arrivate dalla nota località balneare di Baia Domizia, a cavallo tra Cellole e Sessa Aurunca. Il tour notturno di una banda ha colpito almeno sei villette del circondario: in un effetto domino studiato a tavolino, i malviventi entrano ed escono dalle case a ripetizione. Impiegano pochi minuti per mettere a soqquadro tutto in camere da letto e soggiorni, portando via di tutto: televisori, biciclette, oggetti d'arredamento e persino alcune stoviglie. Tutto quello che ha un minimo di valore viene caricato a bordo della vettura dei criminali, per poi passare all'abitazione successiva. La scoperta viene fatta solo a furti ormai avvenuti.

E dopo le denunce delle vittime nella frazione turistica, c'è anche tempo per una polemica con gli amministratori, rei di «minimizzare i fatti» e di «accusare i residenti di allarmismo». «Ci sentiamo abbandonati confessano alcuni di loro - si faccia un'indagine seria sulla vicenda e si ponga fine al fenomeno furti a Baia Domizia». Nelle stesse ore dei fatti sul litorale, anche l'entroterra diventava il teatro di incursioni: a Calvi Risorta e a Vitulazio, ad esempio, sono state prese d'assalto almeno due abitazioni. Qui i ladri sono fuggiti con contanti, gioielli e oro, mentre nel bottino vitulatino è finito un fucile.


Circa 24 ore dopo, una nuova denuncia da Marzano Appio. Questa volta è un'azienda edile nell'area industriale a finire sotto la scure dei malviventi. Dopo aver forzato i cancelli, i membri di una banda hanno avviato un escavatore e un camion parcheggiati nell'area dell'impresa e sono fuggiti a bordo degli stessi mezzi. L'allarme ai carabinieri di Sessa Aurunca è scattato solo ieri mattina all'apertura dell'azienda. Potrebbe trattarsi della stessa «banda dei tir» che da anni semina terrore nell'alto Casertano: nel luglio del 2022 nel mirino è finito ancora una volta il deposito della «Pignataro Patrimonio». Dopo tre anni, altri due mezzi da 35 quintali vennero portati via dal parcheggio dell'azienda con un raid avvenuto nel giro di pochi minuti. L'antifurto, installato insieme al sistema di videosorveglianza all'indomani dell'escalation di furti qualche anno fa, si è attivato regolarmente ma quando i carabinieri sono arrivati sul posto i criminali si erano già dileguati. Nel febbraio del 2020, invece, fu interessato il deposito Sorgeko, azienda del gruppo Sorbo incaricata del conferimento dei rifiuti. In quella occasione la banda forzò il cancello del deposito, nel territorio di Pastorano e fuggì dopo pochi minuti a bordo di un camion utilizzato per la raccolta di rifiuti speciali.

Ma le escalation di furti sul territorio si registrano ciclicamente: a dicembre nel giro di poche ore furono colpite Mignano Montelungo, Sessa Aurunca e Roccaromana. In quest'ultimo paese tre persone a volto coperto sono entrati in casa mentre la famiglia era fuori. Al rientro, però, i due proprietari di casa hanno notato il portone aperto, poi il faccia a faccia coi ladri, che avevano un accento dell'est Europa. Per divincolarsi e darsi alla fuga, uno di loro ha strattonato e spinto la donna, raggiungendo gli altri membri della banda e riuscendo a rubare oro e contanti.
 

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