Italia's Got Talent, pianista non vedente di Teverola stasera sul palco

Ivan Dalia
Ivan Dalia
di ​Alessandra Tommasino
Venerdì 13 Maggio 2016, 08:15 - Ultimo agg. 08:57
2 Minuti di Lettura
Ivan Dalia, pianista trentenne, approda da Teverola alla finale di Italia’s Got Talent. Con le sue composizioni jazz destrutturate, l’ironia e il talento, ha incantato la giuria composta da Nina Zilli, Luciana Litizzetto, Claudio Bisio e Frank Matano. In onda su Tv8 e Sky uno, stasera Ivan riserverà ai telespettatori «una sorpresa della quale non posso dire altro». Sarà l’unico dei 14 finalisti a rappresentare la Campania e, per la sua vittoria, sarà decisivo il voto del pubblico che potrà avvenire attraverso i social, un sms o l’app Igt 2016. Ciò che colpisce di Ivan è la capacità di ironizzare sulla sua condizione di non vedente, o meglio, come preferisce lui, di «cieco». «Hai mai giocato a mosca non vedente o ti sei mai innamorata non vedentemente di qualcuno?», ha chiesto, durante il debutto, alla Zilli che aveva evitato di chiamarlo cieco. Il fatto che non veda, dinanzi al suo talento musicale, passa di certo in secondo piano, anche se il giovane sa che, se avesse avuto il dono della vista, sarebbe stato tutto molto più semplice. «La musica la senti dentro e il pianoforte lo suoni con le mani- spiega Ivan- ma tutto ciò che c’è intorno, dalla produzione alla comunicazione, è più difficile da gestire. Eppure –aggiunge- la mia vita è cambiata, da quando lo scorso anno il matematico fiorentino Gianluca Apollero, mi ha insegnato a comporre la musica utilizzando il pc». Ivan suona da quando aveva 9 anni e, al di là del risultato, dopo anni di studio e sacrifici, finalmente la sua musica è stata portata alla ribalta nazionale. «Sono felice- afferma il musicista- perché finalmente, del nostro territorio si parla non del brutto, ma dell’arte. Dove si soffre, l’arte ha un significato più importante». Bravo, profondo e anche bello. Il giovane teverolese sa di piacere e, alla domanda su quante fan abbia, risponde ridendo: «Non mi posso lamentare». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA