Camorra. Report della Dia in Parlamento: «Casalesi nei settori pubblici»

L'analisi. Report della Dia in Parlamento: «Casalesi nei settori pubblici»
L'analisi. Report della Dia in Parlamento: «Casalesi nei settori pubblici»
di Giovanni Sperandeo
Sabato 6 Agosto 2016, 07:10
2 Minuti di Lettura
Caserta. Tra arresti, pentiti e sequestri, è pur sempre il clan dei Casalesi il più feroce ed organizzato gruppo criminale della provincia di Caserta che punta sempre a corrompere la politica.  Lo illustra la nuova relazione della Direzione Investigativa Antimafia, quella che fa riferimento al secondo semestre 2015, presentato al Parlamento nelle scorse settimane. «Il cartello dei Casalesi – si legge nel report – continua ad incidere sulla provincia di Caserta». Gli esperti dell’Antimafia hanno riscontrato che il gruppo di Casal di Principe ha avuto contatti per la gestione comune del traffico di stupefacenti con i clan della Vannella Grassi (Napoli) mentre l’indagine Azimut la svelato un patto federativo con gli altri sodalizi casertani come i Frangoli-Pagliuca e gli Esposito, operanti tra la costa e la parte nord della provincia. Imposizione di slot machine e forniture obbligatorie di caffè, con proiezioni anche in Lazio e Toscana, i nuovi affari del gruppo criminale mentre le indagini «confermano l’interesse dei Casalesi, specialmente della fazione Zagaria, a condizionare l’andamento della pubblica amministrazione». A tal proposito, la Dia illustra l’operazione Medea che ha svelato il sistema ideato dai Casalesi per infiltrarsi negli appalti pubblici come quelli collegati dal ciclo integrato delle acque. Un ingegno opera di Zagaria. La collusione con la politica è stata conclamata anche dall’indagine Jambo che ha disposto tra l’altro anche il sequestro dell’omonimo centro commerciale per un valore di 60 milioni di euro e la sospensione dalla carica del sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA