La fontana storica di San Leucio ripulita
e l'acqua non c'è più: chiusa per sempre

La fontana storica di San Leucio ripulita e l'acqua non c'è più: chiusa per sempre
di Nadia Verdile
Venerdì 5 Agosto 2022, 08:38 - Ultimo agg. 14:46
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La beffa della fontana storica di San Leucio e la frazione borbonica che non trova pace. «L'abbiamo rinominata fontana della discordia dice Pasquale Napoletano, consigliere di Fdi, consigliere di minoranza , quella collocata nei pressi della ormai San Leucio sotterranea, là dove dal mese di maggio insistono due voragini che non sono state ancora chiuse e restano pericolosissime; qui il comune ha sperimentato una nuova forma di risoluzione del problema rifiuti e delle perdite d'acqua. Piuttosto che ripulirla e fermare la dispersione dell'acqua ha preferito, di questi tempi e con questo caldo, asportare i rubinetti. Così la perdita non c'è più ma neanche l'acqua. Per quanto mi riguarda, come cittadino, come residente di questa frazione, come amministratore di opposizione, reputo questa decisione una vergogna assoluta». 

È durissimo l'affondo di Napoletano e si potrebbe obiettare che fa il suo mestiere, visto che è consigliere di minoranza, ma quanto accade nella piazza che dà accesso alla Real colonia ha veramente dell'incredibile.

Progettata da Francesco Collecini che a San Leucio e Carditello lasciò il suo imprimatur, la piazza è il primo incontro con quella che per oltre due secoli è stata la cittadella della seta. È da questa piazza che parte uno dei tre pezzi di arte, storia e cultura, che costituiscono il sito Unesco del capoluogo.

Da tempo vi regna l'abbandono e l'incuria. Ottantacinque giorni fa, significa tre mesi fa, si aprì una profondissima voragine alle spalle di una panchina che insiste in questa piazza, il mese dopo un'altra voragine. Da allora, a parte il transennamento con nastri di plastica (ma i primi furono posti dalla Pro loco) nulla è stato fatto. Per oltre due mesi è stata lamentata dalla cittadinanza una perdita d'acqua dalla fontana settecentesca utilizzata, un tempo, come abbeveratoio per gli animali; l'acqua defluiva creando pozzanghere e impantanandosi con conseguente proliferazione di insetti e in particolare vespe, attratte anche dai cumuli di immondizia depositati nella vasca: oggetti di plastica, bottiglie, foglie marcescenti. 

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Dopo l'ennesima protesta e dopo l'ennesima interrogazione, la scorsa settimana furono mandati degli operai per ripulire la vasca. In realtà l'esito fu quello di cui abbiamo detto. La vasca è rimasta sporca, l'acqua non c'è più ma neanche i rubinetti e dunque impossibile per le persone che sostano in piazza poterne bere, poterne usare per rinfrescarsi. Ora l'antica fontana è muta. Anzi, per meglio dire, è mutilata. L'ennesimo sfregio ad un luogo storico che in questa città vive la mortificazione dell'abbandono mentre meriterebbe di essere, quello che dovrebbe essere, il fiore all'occhiello del capoluogo. Oltre la reggia c'è storia da far conoscere ma per farlo bisogna saperla proteggere questa storia e non accade. Sono anni che tutto va in malora, di male in peggio. Sono anni che si annunciano interventi, restauri, fondazioni. Sembra sempre che si sia ad un passo dal miracolo ma i miracoli, si sa, appartengono ad un'altra sfera, i miracoli li fanno i santi e non le istituzioni. E allora forse sarebbe il tempo di vedere i fatti, quelli annunciati, quelli declamati, ma i fatti non accadono. E se a San Leucio tutto scivola verso l'abisso dell'indifferenza a Centurano la situazione non cambia. «A pochi metri di distanza l'una dall'altra denuncia sui social Gaetano Varrone -, ci sono due fontane da cui sgorgava acqua freschissima a cui sono stati tolti i rubinetti... ora, non si può bere più. Una follia totale, assoluta, sotto gli occhi di tutti noi».

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