Maddaloni, palazzo confiscato alla camorra concesso alla Croce rossa

La sede di via Napoli fu teatro di un tragico agguato mortale di camorra nel 1997

Maddaloni, palazzo confiscato alla camorra concesso alla Croce rossa
Maddaloni, palazzo confiscato alla camorra concesso alla Croce rossa
di Giuseppe Miretto
Domenica 25 Febbraio 2024, 09:18 - Ultimo agg. 16:00
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Un centro sanitario multiservizi, aperto al pubblico e di rilievo regionale, ospitato in uno degli immobili confiscati alla criminalità organizzata. Il Comune concede circa 400 metri quadrati alla Croce Rossa Italiana: accoglieranno attività poliambulatoriali specialistiche con formazione e attività di assistenza. Mai l'assegnazione di un bene confiscato fu più simbolica: la sede di via Napoli, teatro di un tragico agguato mortale di camorra nel 1997, sarà trasformata in una struttura operativa di primo soccorso a sostegno delle fasce deboli della popolazione. Da luogo di morte a spazio di cura e assistenza.

«Finalmente - spiega il dottor Marco De Simone, presidente del comitato Cri di Maddaloni - abbiamo una sede operativa adeguata dove garantire, oltre alla formazione socio-sanitaria, un servizio di ascolto, assistenza e mediazione culturale dedicata ai minori, soprattutto quelli alle prese con i servizi di prima accoglienza, socializzazione e scolarizzazione».

Con i nuovi spazi, la Cri di Maddaloni avrà la possibilità di svolgere al meglio le attività formative, le campagna di educazione sanitaria e tenere ambulatori, destinati agli operatori sanitari, impegnati nelle operazioni di primo soccorso e non solo in occasioni di conflitto e calamità naturali. La lunga attesa è finita: può aprire i battenti un progetto di interesse regionale. «Si tratta di un'attività sanitaria in generale e primo soccorso in particolare - spiega De Simone - destinata alle persone indigenti. Il centro di ascolto poi, che funziona già in collaborazione con le istituzioni, garantirà, soprattutto ai più piccoli e a molte donne sole, oltre al sostegno materiale o sanitario, una rete di accoglienza e protezione sociale». Dopo oltre due anni e mezzo di attesa e una lunga istruttoria, il Comune ha deliberato l'assegnazione di un locale che, in origine, aveva una funzione commerciale. «Abbiamo mantenuto la promessa - commenta il sindaco Andrea De Filippo - di affidare gran parte dei beni confiscati, acquisiti dal Comune, per facilitare e incentivare attività sanitarie e servizi di pubblica utilità.

Adesso, manca l'ultimo atto, ovvero la firma dell'accordo con la Croce Rossa e la consegna delle chiavi. Resta inoltre in piedi il confronto con l'Asl, per eventuali assegnazioni finalizzate all'apertura di attività territoriali decentralizzate, e ovviamente con le associazioni del terzo settore».

L'assegnazione alla croce rossa è arrivata alla vigilia di un impegno di rilievo nazionale: ieri, Maddaloni ha ospitato la prima edizione delle gare regionali di primo soccorso psicologico. La manifestazione “Soccorrendo empaticamente” è un progetto pilota e inedito, aperto a tutti i volontari addestrati e impegnati a fornire assistenza e supporto psicologico a persone e comunità colpite da calamità o eventi traumatici. In qualità di gestore dei "beni confiscati alla criminalità", per un valore di almeno 900mila euro, il Comune ha avviato procedure di aggiornamento catastale su tre appartamenti in via Roma, uno in via Libertà dove ci sono anche due box.

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Per questi immobili, prima dell'assegnazione assegnazione definitiva, sarà necessario un supplemento di verifiche burocratiche. «Apparentemente - spiega l'assessore ai lavori pubblici Nicola Corbo - l'assegnazione dei beni sembra ferma. Invece, è in atto una azione di aggiornamento della consistenza catastale dei beni, con integrazione dei dati mancanti (volumetrie, planimetrie) e volture. Sono atti fondamentali per facilitare i destinatari nella successiva fase di assegnazione che avverrà mediante bando o contratti di comodato». Ma il patrimonio pubblico è destinato a crescere ancora. Il Comune deve ancora formalizzare l'acquisizione di due appartamenti completamenti abusivi: “case fantasma” sottratte all'abbattimento attraverso il meccanismo della confisca.

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