Maestro di equitazione pedofilo,
«Voleva sesso e foto di bimbi nudi»

Maestro di equitazione pedofilo, «Voleva sesso e foto di bimbi nudi»
di Mary Liguori
Venerdì 5 Febbraio 2021, 08:02 - Ultimo agg. 13:19
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Quel maneggio era una casa degli orrori. Dove un predatore sessuale non faceva distinzione tra maschi e femmine, usando anche i cavalli da montare, come l’ambito Biscotto, per ricattare i giovani allievi. «Se mi dai quello che voglio, non te lo lascio cavalcare».


E poi, il maestro di equitazione, non perdeva occasione per allungare le mani, scoprire le zone intime dei ragazzini, chiedere loro foto intime, informazioni sulla loro vita sessuale. È stato arrestato dai carabinieri a dicembre ed è in carcere il maestro di equitazione del centro ippico di Pontelatone, Angelo M., originario di Capua e residente a Caserta, 51 anni, accusato di abusi sessuali su cinque minori. Contro di lui ci sono i racconti delle vittime e proprio per questa ragione sarà necessario dare all’impianto accusatorio una sostanza che può arrivare solo attraverso l’incidente probatorio.

Irripetibile, protetto, garantito dalla presenza degli psicologi: con modalità speciali, come il caso richiede vista la natura dei reati contestati e la giovane età delle vittime, il gip Federica Villano, in accoglimento dell’istanza del sostituto procuratore Annalisa Imparato, ha ordinato che gli allievi - un ragazzino e quattro ragazzine - siano interrogate.

Dovranno confermare quanto riferito agli investigatori all’atto della denuncia, ripercorrere quello che, a leggere le disposizioni del gip, è stato un incubo durato dal 2015 al 2020. È un passaggio fondamentale per il futuro dell’inchiesta. Angelo M., ritiene la Procura di Santa Maria Capua Vetere diretta da Maria Antonietta Troncone, abusando del suo ruolo, avrebbe avuto per anni comportamenti pedofili con le ragazzine, palpeggiandole ed esternando apprezzamenti viscidi e avrebbe obbligato l’unica vittima maschio ad avere rapporti sessuali orali. Vicende che vanno chiarite, dal momento che non vi sono testimoni, né certificati medici che ne confermino i racconti. Situazioni che possono gettare le basi per condanne a tanti anni di carcere e che proprio per questo vanno sviscerate in ogni loro aspetto e soprattutto confermate dalle presunte vittime. E non è possibile, ritiene il gip, aspettare un eventuale dibattimento perché, vista la giovane età delle vittime nonché la data dell’inizio dei presunti abusi, il tempo può inficiare i ricordi e compromettere le testimonianze. Ecco perché si ricorrere all’incidente probatorio. 


Il ragazzino sarà interrogato con le modalità protette il prossimo 15 febbraio. Angelo M. gli avrebbe detto dopo gli abusi: «Vorrei capire se questa cosa ti ha ferito, cosi non ti sento più vicino, io vorrei farlo altre mille volte» e lo abbracciava fino a palpeggiargli il sedere al quale rivolgeva apprezzamenti quando indossava i pantaloni aderenti da equitazione». 


Diverse ma non meno gravi le attenzioni riservate alle ragazze. Scrive il gip: «nell’inverno del 2019, dopo aver atteso che la minore uscisse dalla toilette, in un’area isolata della struttura, le toccava il sedere; nel febbraio 2020 aiutandola a scendere dal cavallo le toccava il seno e la colpiva con due schiaffi sul sedere». Non dissimili gli abusi verso una 14enne alla quale - continua il gip «palpeggiava il sedere per aiutarla a salire a cavallo; in occasione di una gara, nel febbraio 2020, si allontanava con lei in direzione dei paddock e, dopo averla abbracciata, le toccava il sedere. Durante una videochiamata notturna oltre ai diversi apprezzamenti sulla sua fisicità, le chiedeva sia di «stare a letto insieme» che di toccargli le parti intime.

Alla stessa minore avrebbe poi inviato messaggi di apprezzamento sessuale, anche in commento agli stati di Whatsapp, con frasi del tipo: «Sei bona». Alla stessa vittima avrebbe poi più volte chiesto foto che la ritraessero nuda e in atteggiamenti intimi. Una delle ragazzine aveva solo 9 anni. «La palpeggiava nella scuderia - si legge agli atti - le chiedeva se avesse avuto rapporti sessuali con un altro ragazzino che frequentava ii maneggio; le rivolgeva apprezzamenti sul suo aspetto, anche usando espressioni volgari». Un quadro a tinte fosche che i ragazzi vittime degli abusi ora dovranno confermare.

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