C'è un po' di Caserta nella miniserie dedicata a Goffredo Mameli, giovane autore del testo dell'inno nazionale italiano, prodotto dalla Pepito Produzioni, realizzata in collaborazione con Rai Fiction, con la regia di Luca Lucini, e trasmessa su Rai Uno. Nel cast dei protagonisti, infatti, c'è Piera Russo, attrice casertana che ha interpretato il ruolo di Armida, la proprietaria dell'osteria che mette a disposizione la sua attività come base logistica della società segreta Entelema un'accademia letteraria e politica formata da giovani liberi fra cui Nino Bixio.
Piera Russo ha dato volto e voce ad una di quelle donne poco raccontate, delle autentiche eroine, un personaggio coraggioso che non trova spazio sui libri di storia.
Fa parte di quelle persone che hanno lottato alla pari di quelli che sono poi diventati gli eroi che troviamo sui libri di storia come padri della patria. «Le riprese ci hanno impegnato da metà maggio a metà luglio dello scorso anno racconta Piera abbiamo girato fra Genova e Roma dove sono stati ricostruiti negli studi i luoghi del 1847, periodo di riferimento della miniserie. È stato tutto molto bello, la ricostruzione dei luoghi e la bellezza dei costumi di scena mi hanno aiutato molto nel calarmi nella parte e sentirla mia per dare il meglio, ho studiato la cultura genovese per immedesimarmi».
Armida è una donna coraggiosa. «Sì, ha due figli con sé da crescere e il marito in carcere continua l'attrice la sua osteria è sempre a rischio chiusura per le attività rivoluzionarie, Armida è uno dei personaggi più coraggiosi della serie». Piera Russo, nata a Caserta nel 1991, ha sentito molto il personaggio che ha interpretato, lei che ha studiato ai corsi di alta formazione con Dario Fo, Franca Rame, Giorgio Albertazzi, Giulio Scarpati, Mimmo Borrelli, Claudio Di Palma, Elena Bucci, ha iniziato la sua carriera nel 2014, dopo la laurea in psicologia clinica alla Sapienza di Roma.
Nel 2019 è stata attrice, regista e co-autrice del monologo a più voci "Respiro piano", spettacolo-viaggio nei ricordi di una donna, Matilde, con il quale ha vinto il concorso "Le cortigiane", il premio come miglior attrice ai "Corti della formica" e la menzione di merito al premio di teatro nazionale "Franco Angrisano". Ha preso parte al cortometraggio "Uccia", vincendo il premio come miglior attrice al "Carpine corti Festival", sono seguiti il film "Sette ore per farti innamorare" con la regia di Giampaolo Morelli e "Un pugno di amici", commedia con la regia di Sergio Colabona con cui ha lavorato anche nel film "Vita, cuore, battito".
Nel 2021 si è cimentata ancora da sola, da autrice, regista e interprete di "Piacere mio", monologo nel quale ha interpretato il personaggio di una donna, in età diverse della sua vita, che vive il conflitto tra il bisogno di compiacere gli altri e la ricerca del suo autentico piacere.
Nel 2021 ha preso parte al film "Il sorriso di San Giovanni" con la regia di Ruggero Cappuccio. Nel 2022 è co-protagonista con Maria Grazia Cucinotta nel cortometraggio "Milena", con la regia di Stefano Amatucci. Tanto lavoro in giro per la Penisola, l'impegno come autrice oltre che come attrice ma mai un po' di spazio, un po' di fiducia in casa propria. «Purtroppo per fare i cartelloni delle stagioni teatrali si privilegiano i nomi di successo conclude l'attrice sarebbe bello se i responsabili dessero spazio anche a noi attori giovani, ai nostri lavori che sono spesso ispirati ai luoghi dove abbiamo vissuto, dove siamo cresciuti. Lavori che raccontano il nostro passato, quello della nostra realtà. Noi giovani attori potremmo essere un buon esempio per le nuove generazioni, per diffondere cultura ed