Mondragone, il giallo della bambina di otto anni scappata da casa: «Mamma e papà mi maltrattano»

Indossava soltanto un maglioncino bianco a collo alto e un paio di leggins

Il giallo della bambina di otto anni scappata da casa
Il giallo della bambina di otto anni scappata da casa
di Pierluigi Benvenuti
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 10:30 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 10:30
4 Minuti di Lettura

Una storia di solitudine, abbandono, indifferenza ma anche di straordinario calore umano e di solidarietà. È la storia di una bambina di otto anni originaria dell'Ucraina. La piccola è stata notata intorno all'ora di pranzo del giorno di Capodanno mentre, da sola, girovagava sotto la pioggia su un marciapiedi lungo il tratto urbano di Mondragone della Domiziana, all'ingresso di una caffetteria e pasticceria. Indossava soltanto un maglioncino bianco a collo alto e un paio di leggins. Tra i primi a avvistarla il titolare della pasticceria, Andrea Cennami, e due dipendenti, Gennaro e Daniela. E stata la donna ad avvicinarsi alla piccola e, resasi conto che con lei non c'era nessuno, l'ha condotta in una sala interna della struttura. «Non indossava un giubbino e non aveva neanche un ombrello per ripararsi dalla pioggia. Aveva solo uno zaino ed era visibilmente spaventata. Ci siamo preoccupati e abbiamo provata a tranquillizzarla dicendole che c'eravamo noi con lei. Le abbiamo dato un cappuccino e un cornetto e intanto il titolare ha avvisato le forze dell'ordine», ricorda Daniela.

Sul posto sono arrivati gli agenti del distaccamento di Cellole della polizia stradale che hanno preso in consegna la bambina e hanno avviato le procedure per identificarla e risalire ai genitori. Dalle indagini è emerso che la piccola è stata adottata tre anni fa in Ucraina da una famiglia residente a Mondragone, in via Tarcagnota a poche centinaia di metri dal luogo dove è stata ritrovata.

Stando a quanto avrebbe riferito la bambina in un italiano ancora stentato, sarebbe scappata di casa perché maltrattata dai genitori adottivi, una donna di 45 anni anche lei di origini ucraine e un uomo di 72 anni di Mondragone. 

Il sindaco Francesco Lavanga, d'intesa con il magistrato della Procura del Tribunale dei minorenni di Napoli che sta seguendo la vicenda, ha firmato un'ordinanza di collocamento della piccola in una casa famiglia della zona, dove adesso si trova assistita e confortata dagli operatori. Una decisione presa per tutelarla, in attesa di verificare la veridicità del racconto. Ma anche dopo una visita degli addetti ai servizi sociali del Comune nell'abitazione di famiglia, che avrebbero rilevato condizioni di incompatibilità con la permanenza della piccola. Una storia che presenta numerosi aspetti da chiarire. I genitori non avevano presentato nessuna denuncia di scomparsa e nemmeno avevano avviato delle ricerche della bambina che sarebbe stata vista girovagare, da sola, per le strade di Mondragone dalle prime ore della mattinata di domenica. Sono stati gli agenti della Polstrada a comunicare loro il ritrovamento della figlia. Possibile che nessuno si sia accorto della sua assenza? Cosa succedeva nelle mura domestiche? È stato veramente un allontanamento volontario? I genitori sono in condizioni di badarle? Come è stata possibile l'adozione malgrado la notevole differenza di età? Nessuno si è accorto di nulla o sapeva ed ha taciuto? Sono gli interrogativi ai quali dovrà dare risposta l'inchiesta in corso, coordinata dai magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere e del Tribunale per i minorenni di Napoli, e affidata alla Polizia stradale del distaccamento di Cellole, guidata dall'ispettore Andrea Bonaccio. Quando la bambina è stata presa in custodia dagli agenti non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza o contusioni o ecchimosi. Non si esclude che i magistrati decidano di ascoltare i genitori e possano disporre un'audizione protetta della piccola alla ricerca di riscontri e conferme al suo racconto. Per ora non ci sono iscritti nel registro degli indagati ma madre e padre rischiano accuse che vanno dalla mancata custodia all'abbandono di minori e ai maltrattamenti in famiglia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA