Muore per cure inefficaci,
arrestato medico no vax

Muore per cure inefficaci, arrestato medico no vax
di Teodora Poeta
Martedì 25 Gennaio 2022, 08:08
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«Se vai in ospedale muore, lo intubano». È la frase intercettata dagli investigatori che il ginecologo teramano 74enne, dichiaratamente no vax, Roberto Petrella, ha detto al telefono durante una conversazione alla moglie di un suo paziente campano poi deceduto proprio perché, secondo gli inquirenti, non sarebbe ricorso alle cure ospedaliere. Da ieri il medico si trova agli arresti domiciliari, accusato di omicidio, su esecuzione di un'ordinanza urgente chiesta dalla procura di Catanzaro e accolta dal gip che subito dopo si è dichiarato incompetente per territorio e ha già inviato gli atti a Teramo. Una vicenda che risale allo scorso 6 dicembre, giorno in cui la moglie della vittima, originaria del Napoletano ma che risiedeva da anni a San Marcellino provincia di Caserta, ha contattato Petrella telefonicamente perché il marito, non vaccinato contro il Covid come lei stessa ha poi dichiarato alla Digos di Catanzaro, stava male.

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Che l'uomo fosse affetto da gravissime patologie pregresse (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, problemi di prostata), il ginecologo ne era a conoscenza, ma nell'ultima visita che aveva avuto, che risale ad ottobre del 2021, «Petrella si era espressamente raccomandato di rivolgersi esclusivamente a lui e di non fare affidamento sul medico curante», perché se lo avessero portato in ospedale «sarebbe morto sicuramente», scrive il gip. E in quella stessa visita gli aveva prescritto una terapia omeopatica a base di estratti fungini. Il primo dicembre, però, l'uomo ha accusato sintomi influenzali. La febbre è comparsa due giorni dopo. Solo il 6 dicembre la moglie ha contattato Petrella, quando la temperatura corporea è salita sopra i 38 gradi. A quel punto il ginecologo, senza visitare il paziente, ha dichiarato che «non c'era motivo di allarmarsi» poiché, a suo dire, quella era «la reazione fisiologica dell'organismo alla dieta» che lui stesso gli aveva prescritto per migliorare le sue patologie cardiache e per alleviare la sintomatologia e gli ha detto che avrebbe «dovuto prendere come medicinale il ibuprofene». La situazione, però, non è migliorata. E quando la mattina presto dell'8 dicembre, alle 6, la donna si è accorta che suo marito non riusciva neanche ad alzarsi dal letto tanta era la spossatezza, ha richiamato Petrella (la donna ha detto che pagava «150 euro a visita»).

A quel punto la sua intenzione era quella di voler allertare un'ambulanza per far ricoverare il marito, ma il ginecologo l'ha dissuasa, dicendole che «sarebbe andato incontro a morte certa», scrive il gip nell'ordinanza e che «sarebbe stato sufficiente somministrargli delle vitamine per farlo riprendere».

Indicazioni che la moglie del paziente di Petrella ha seguito alla lettera fino a quando, due ore dopo, alle otto del mattino, non ha contattato la guardia medica che, invece, «appresa la sintomatologia ha prescritto subito l'effettuazione di una puntura di insulina» e ha poi allertato il 118, ma quando ormai era troppo tardi, perché all'arrivo, pochi minuti dopo, dei sanitari l'uomo è morto nonostante i tentativi di rianimazione.



«Tutte le persone vaccinate stanno morendo a decine al giorno. Ascoltami, il virus non esiste lo fanno apposta», è quanto disse poi Petrella parlando con una donna che aveva in casa una familiare positiva al Covid e con sintomi. «Ha una polmonite intersiziale da vaccino» le diceva, aggiungendo che se l'avesse portata in ospedale anche lei sarebbe morta. Gli inquirenti descrivono Petrella con una «spiccata pericolosità sociale». I domiciliari sono stati motivati dal pericolo di reiterazione del reato. L'accusa è di omicidio, per dolo eventuale. Sequestrati due account Facebook usati da Petrella per avere la visibilità necessaria all'individuazione di nuovi pazienti «cui propinare le sue cure». Ed è su Fb che il paziente deceduto e sua moglie lo avevano conosciuto, lo ha dichiarato quest'ultima alla Digos. Eppure quando Petrella è venuto a sapere della morte del suo paziente non si è scomposto, il suo pensiero, subito dopo, è andato a Fb che non funzionava e a un nuovo account da creare. È tutto nelle intercettazioni telefoniche.
 

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