Piazza Vanvitelli perde pezzi,
il fascino dell'antico cancellato

Piazza Vanvitelli perde pezzi, il fascino dell'antico cancellato
di Franco Tontoli
Giovedì 30 Settembre 2021, 07:24 - Ultimo agg. 16:55
4 Minuti di Lettura

Piazza Vanvitelli, la Caserta com'era stata disegnata e si andava sviluppando ai primi dell'Ottocento e che intorno alla metà degli anni Sessanta del secolo successivo si è andata guastando. Arrembaggio edilizio parziale la piazza quella è , ignoranza della storia del luogo ed è successo in tutta al città , assoluta indifferenza della Soprintendenza che sui criteri di molti restauri ha avuto opinioni, quando espresse, quanto meno discutibili.
Uno per tutti: l' assassinio del Palazzo Castropignano, sede municipale fino a metà anni Sessanta, per far posto a un parallelepipedo multipiani in vetrocemento che sarà stato anche espressione dell'architettura dell'epoca ma che continua a rappresentare un prodotto d'arredo di quelli d'impronta svedese in un salotto di mobili d'ebano di artistica fattura. Così per Palazzo Monti che faceva angolo, oggi un condominio espressione dei tempi, salvo per miracolo e dopo un parziale abbattimento stoppato dall'allora Soprintendenza regionale il fu Palazzo Granilli, oggi vuoto da un paio d'anni dopo aver ospitato per decenni la Banca d'Italia.

Ancora in corso lavori alla Locanda della Posta, conosciuto anche come ex Regie Poste, fabbricato recensito già nel 1635, testimonianza di uno spaccato di storia cittadina che si sarebbe dovuta ritoccare, almeno nella facciata, ma non stravolgere, ricordo dei mezzi di comunicazione di un tempo, stazione di posta intesa come cambio dei cavalli come testimoniata dalla struttura dei piani terranei fin quando rispettati.

Per un cinquantennio siamo sempre alla metà del secolo scorso la Locanda della Posta fu esposta in tutta la sua imponente fatiscenza, aggravata dai bombardamenti del 1943 che ne distrussero le coperture interne, poco visibili dai lati della piazza e da via Leonetti angolare. Negli anni il fabbricato era stato acquisito da privati, se ne contavano una quarantina, un condominio difficile da governare soprattutto quando si trattò di vendere l'intero complesso edilizio per il restauro. La grande data venne alla fine del 2011, oggi ancora in corso lavori sul lato di via Leonetti, all'interno e nei piani terranei sottolivellati che chissà se potranno diventare di destinazione commerciale.

Video


La facciata sulla piazza che è la Villa Comunale, non è stata replicata fedelmente alla originale, caratterizzata «da un avancorpo listato a bugne leggiamo in una descrizione storica - che culmina con una loggia a timpano triangolare sorretta da colonnine in ghisa». Facciata senza disegno architettonico, funzionale al mascheramento di mansarde allineate col tetto. Si era al 22 dicembre del 2011, alla domanda sul rispetto dei vincoli del fabbricato, l'assessore all'Urbanistica, l'architetto Giuseppe Greco, rispondeva: «Certamente, a sorvegliare sarà anche la Soprintendenza e vigileremo anche noi sui criteri di restauro, nel rispetto della legalità e della storia architettonica del palazzo. La facciata su piazza Vanvitelli sarà rispettata, l'interno su via Leonetti era del tutto fatiscente e già inesistente, il recupero rispetterà le volumetrie, ovviamente con materiali di costruzione contemporanei». Contenziosi fra condomini ancora in atto dicono di situazioni poco rispondenti alle intenzioni di dieci anni fa, il che è consuetudine ricorrente. Si chiedeva all'assessore Greco: in città ci sono fatiscenze analoghe, possono essere fronteggiate?

L'assessore: «Tra un mese (quindi, al gennaio 2012. n.d.r.) l'amministrazione intende partire per l'attuazione dei piani di recupero nel centro storico e molte topaie dovrebbero scomparire. Per troppi anni i piani firmati dall'architetto Luca Scacchetti sono rimasti chiusi nei cassetti ed è tempo di rifare il trucco all'estetica urbana». Il contorno edilizio di piazza Vanvitelli racconta oggi come l'estetica urbana sia stata truccata, in piazza Correra un imponente monolito di recentissima realizzazione, disabitato, fa orrore, a onta di targhe che ricordano nascite illustri nel preesistente palazzo Montagna. Davanti alla Locanda delle Poste, la targa è sparita.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA