Pinetamare, moria di pesci nell'ex darsena: inchiesta della Procura

Riaperta la foce, prelievi nelle acque per cercare sostanze inquinanti. Martedì altre analisi

L'ex darsena di Pinetamare
L'ex darsena di Pinetamare
di Vincenzo Ammaliato
Venerdì 1 Settembre 2023, 08:39 - Ultimo agg. 17:52
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Il giorno dopo l'ecatombe di pesci alla ex darsena di Pinetamare il primo a intervenire nell'area quando è ancora l'alba è uno stormo di garzette. Gli uccelli dal lungo becco e bianco piumaggio si fonda sulle carcasse facendo un ricco pasto dei cefali più piccoli che galleggiano insieme a tutti gli altri a pancia in su. Poco dopo arrivano i mezzi e il personale della società edile concessionaria dell'area pubblica, la Marina di Pinetamare, che qui dovrebbe realizzare un porto turistico (la titolarità invece in parte è di competenza della Regione Campania e in parte del Comune di CastelVolturno). Un grosso escavatore si reca verso la foce insabbiata dalle maree e la libera. Altri operai si occupano del prelievo dei quintali di pesci morti, che si trovano all'inizio dell'invaso proprio nei pressi della zona dove sfocia il troppopieno del depuratore di Pinetamare, l'impianto sul banco degli imputati come primo indiziato del disatro ambientale verificato.

Intanto, il fenomeno della straordiaria moria di pesci ha allertato anche la procura di Santa Maria Capua Vetere che ha aperto uno specifico capitolo per vederci chiaro su responsabilità e verificare se ci sono eventuali responsabilità di attacchi scellerati all'ambiente.
L'assessore alla salute di Castel Volturno, Pasquale Marrandino, prova a rassicurare dalle pagine social del municipio, comunicando che sono state eseguiti tempestivi prelievi dalle autorità competenti e che a breve si avranno i risultati che chiariranno il motivo della morte collettiva in un solo giorno di così tanti pesci.

Ma la procura pare non essere pienamente soddisfatta dell'aspetto legato ai tempi d'intervento.

L'allarme moria di pesci, infatti, è stato lanciato formalmente dai residenti della zona mercoledì mattina. Ma per tutta la giornata sulla ex darsena non è stato visto alcun intervento, né privato, né pubblico. Solo carcasse di decine di migliaia di pesci in decomposizione a macerare sotto al sole. I prelievi delle acque sono stati eseguiti dall'Asl di San Marcellino solo ieri, a foce aperta, quando eventuali inquinanti che sarebbero potuti essere i responsabile della morte collettiva dei pesci in parte sarebbero potuti evacuare a mare.
Lo stesso vale per il prelievo dei pesci da utilizzare per le analisi. I tecnici hanno raccolto animali già morti; fossero stati analizzati pesci ancora moribondi i test avrebbero dato risultati più chiari e attendibili. Tant'è, la foce adesso è aperta, e se la moria è avvenuta perché nell'invaso sono stati scaricati inquinanti, questi veleni si sono spostati a mare, con ulteriore rischio per la salute pubblica) siamo ancora in estate, con spiagge e lidi pieni di bagnanti).

Martedì prossimo ci saranno ulteriori indagini, che non si limiteranno allo specchio d'acqua dove c'era il tappeto di pesci morti, ma in tutta l'area. Le operazioni saranno coordinate dai carabinieri di Caserta, che si avvaleranno della collaborazione dei tecnici dell'Arpac e i biologi dell'istituto di zooprofilassi di Portici. «Capitava, ogni tanto di vedere dei pesci morti a galla - commenta il dipendente di un'azienda che si trova sulla ex darsena - ma in tanti anni di lavoro qui non ho mai visto una tale moria. È stato un vero choc. Ma perché questa zona una volta bellissima è stata ridotta in un tale stato di abbandono?» Difficile dare una risposta a questa domanda. Speriamo almeno si arrivi a sapere di cosa sono morti i pesci, in modo da adottare le precauzioni necessarie affinché un tale evento non si verifichi più.   

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