Ponte di Ercole in sicurezza
ma per i furgoni scatta la trappola

Ponte di Ercole in sicurezza ma per i furgoni scatta la trappola
di Franco Tontoli
Giovedì 26 Maggio 2022, 09:06 - Ultimo agg. 20:36
3 Minuti di Lettura

Ponte d'Ercole e annesso blocco di veicolo sotto l'arcata e conseguente interruzione del traffico e coda di auto strombazzanti sui due versanti, lato Ercole per i provenienti da Casagiove e lato Aldifreda per quanti vi arrivano sbucando da via Sardegna. È dalla fine dello scorso marzo che la cronaca non registrava intoppi, dopo l'ultimo che aveva mandato gambe all'aria la centina, sorta di u capovolta, colletto di sostegno di pesante acciaio, il rifacimento della segnaletica sembrava aver messo il ponte a posto.

Invece l'intoppo numero 29 il censimento parte dal 31 dicembre 2017 è diventato numero 28,5, un semintoppo che comunque il disagio di un intoppo vero e proprio lo ha procurato foss'anche per una trentina di minuti.

Il resoconto dal titolare della ditta di arredi Selampart che è a qualche metro dal ponte, dal cui telefono sono partiti gli allarmi per almeno i due terzi gli incidenti. Raccolta Francesco Cicia: «L'autista di un camioncino proveniente da Ercole infila senza problemi il sottopasso, procede ad andatura moderatissima e si avvede, alla metà del piccolo tunnel, che il cassone e la cabina toccano la volta. Si blocca, impossibile procedere in avanti, c'è da fare retromarcia ma l'attrito con la volta è forte, si deve ricorrere a una manovra di abbassamento della parte furgonata dell'automezzo, bisogna fare peso quel tanto, un paio di centimetri, che consentano il movimento.

Arriva di rinforzo Mustafà, il vu' cumprà beniamino del posto, poi un volenteroso, si monta sul cassone e la retromarcia è fatta. Intanto, riassumiamo noi, s'è fatta una bella coda, sia dal lato Ercole e fino alla deviazione di via San Francesco che diventa salutare via di fuga, che dall'innesto con via Sardegna. Arriva una pattuglia di polizia urbana, trilli di fischietto e il nodo finalmente si scioglie. Sospiro di sollievo, la casistica si arricchisce di un atipico 0,5 alla voce impatti e siamo, ricordiamo ancora, ai 28,5.

Video

E siamo all'ennesimo appello, all'ennesimo richiamo a un sistema da uovo di Colombo che non si riesce ad attuare, una soluzione di banalità unica: l'installazione di una striscia metallica all'altezza di metri 2.20 utili per il transito regolare degli automezzi, un segnale-impedimento trasversale da sistemare non a ridosso dell'arcata del sottopasso, come da un esperimento poi rimosso, ma prima della deviazione di via San Francesco in modo da consentire la deviazione. L'impatto con il segnale a pochi centimetri dell'arcata impedisce, sì, il transito, ma non la fila delle auto che seguono l'automezzo costretto alla retromarcia. Per lungi mesi, dal 2017 ai giorni nostri, la Soprintendenza ai monumenti è stata imputata di aver osteggiato questo sistema ritenuto in contrasto con l'ambiente. Falso. L'ente che soprintende ai monumenti e all'ambiente e al paesaggio, aveva intrattenuto un carteggio col Comune. «L'epistolario va dal 20 settembre 2018 al 10 settembre 2019 ci riferiva e riportavamo nel marzo scorso l'ex consigliere Francesco Apperti , annunci di soluzione trovata, di imminenti lavori per un portale a bandiera apribile, su via San Francesco e in via Sardegna. Abbozzava, la Soprintendenza, dal tenore delle risposte si intuiva un fate ciò che si ritiene opportuno, ma fatelo presto». E non s'è fatto mai nulla del portale a bandiera risolutore, nient'altro che una sbarra semovente, soltanto costosi interventi di riparazione dei danni ai sostegni metallici impatto dopo impatto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA