Reggia, apertura pasquali: misure anti-bagarini

Visite possibili anche nel Lunedì in Albis, il 60% dei ticket solo su prenotazione

La fila per entrare alla Reggia
La fila per entrare alla Reggia
di Lidia Luberto
Mercoledì 22 Marzo 2023, 08:41
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Anche a Pasqua e Lunedì in Albis sarà possibile visitare il Complesso vanvitelliano. L'accesso sarà, però, contingentato per limitare al minimo eventuali file e assembramenti: per queste vacanze pasquali, si prevede, infatti, un grande movimento turistico, soprattutto in Campania e in particolare a Napoli. Una circostanza che non potrà non portare anche a Caserta flussi consistenti. Consigliate le prenotazioni sebbene i ticket potranno essere acquistati in biglietteria. Ma per evitare il fenomeno del bagarinaggio la direzione ha stabilito che il 60% dei ticket sarà venduto su prenotazione, l'altro in biglietteria. Il monumento, peraltro, è visitabile nella sua totalità (chiusi solo il Giardino inglese e il Teatro di corte, quest'ultimo aperto esclusivamente di sabato e domenica) e secondo i nuovi orari che saranno in vigore dall'1 aprile al 30 settembre (appartamenti 8,30-19,30, parco 8,30-19).

Intanto, ieri, proprio nel primo giorno di primavera (e non è stata una scelta casuale), nel cuore del Bosco Vecchio, alla Castelluccia, fra alberi centenari e circondati da una vegetazione rigogliosa e in fioritura, è stata presentata "l'alleanza per la salvaguardia del Museo Verde". Si tratta di un protocollo di intesa per la tutela degli alberi monumentali, delle essenze vegetali di pregio e del loro patrimonio genetico e della salute delle piante del Parco, sottoscritto dalla Reggia e dalla Direzione generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione.

Hanno illustrato il progetto, ieri, il direttore della Reggia, Tiziana Maffei, con l'assessore regionale all'agricoltura Nicola Caputo, insieme a Daniela Carella, dirigente dell'Unità operativa dirigenziale servizio fitosanitario della Regione, Salvatore Apuzzo dell'Unità operativa dirigenziale "Ambiente Foreste e Clima" della Regionee ad Agnese Rinaldi, responsabile del Centro regionale di Incremento ippico ed esperta di alberi monumentali.

L'accordo, in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu, prevede, come punto di partenza, la "mappatura" degli esemplari arborei e delle essenze vegetali di pregio del Parco reale. Ma questo è solo il primo step di una serie di attività a salvaguardia della vita del museo verde. Gli esperti supporteranno l'Istituto del Mic nella ricognizione degli alberi monumentali già censiti (oltre 40) al fine di valutarne lo stato fitosanitario. Verrà condotta, inoltre, una ricerca finalizzata all'individuazione di altri esemplari meritevoli di essere riconosciuti ai sensi della Legge numero 10 del 14 gennaio 2013.

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Ma non solo. Gli alberi sono esseri viventi e come tali soggetti al naturale ciclo di vita. Da qui la necessità di non disperdere il loro patrimonio genetico per poterli riprodurre. Così, i semi delle piante storiche e degli esemplari di pregio verranno raccolti per preservarne l'antico corredo genetico nonché le caratteristiche fisiologiche e ornamentali iniziali. Verranno, dunque, realizzati vivai per l'incremento degli esemplari scelti e il taleaggio - tecnica di riproduzione che consiste nell'indurre una porzione della pianta, separata dalla madre, a emettere le radici e a sviluppare un nuovo esemplare indipendente - della Camellia dell'antica collezione. In questo modo verranno sostituiti gli esemplari disseccati o ammalorati e mantenuto il loro corredo genetico originario. Con la Regione verrà, inoltre, effettuato un costante monitoraggio fitosanitario della Cimice asiatica, verificando la possibilità dell'introduzione del suo insetto antagonista, il Trissolcus japonicus.

Anche l'iniziativa di ieri rientra nell'ottica della collaborazione, delle politiche di rete e della condivisione dei saperi e delle conoscenze per un'attenta e programmata gestione del patrimonio verde, che necessita di particolari cure e attenzioni. Altre importanti collaborazioni sono state intraprese dalla Reggia con l'Arpac, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Università Alma Mater Studiorum di Bologna e con il Dipartimento di Agraria della "Federico II" di Napoli. Ora l'accordo con la Regione implementa l'effetto di quelli precedenti e consente al Museo di ricevere un importante e qualificato supporto tecnico nella delicata conduzione del verde.
 

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