Rifiuti, l'ira degli operatori: «Stipendi o subito sciopero»

Errori in busta paga e mensilità arretrate: inizia lo stato di agitazione

Rifiuti, l'ira degli operatori: «Stipendi o subito sciopero»
Rifiuti, l'ira degli operatori: «Stipendi o subito sciopero»
di Giuseppe Miretto
Lunedì 25 Settembre 2023, 08:37
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Dieci mesi di inutili trattative, un avvicendamento tra due imprese impegnate nella gestione dei servizi di nettezza urbana (prima la Buttol e ora velia Ambiente) e, infine, due accordi siglati. Tutto inutile: non si risolve il contenzioso sul pagamento degli emolumenti pregressi maturati, gli errori contabili nelle buste paga e le condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro. L'attesa è finita: gli operatori ecologici hanno aderito alla mobilitazione. La segreteria provinciale della Filas ha chiesto la convocazione dell'azienda in Prefettura: comincia una settimana di stato di agitazione che, in assenza di accordi risolutivi, culminerà nella proclamazione di 24 ore di sciopero al termine dei festeggiamenti patronali del prossimo fine settimana. Nel momento più caldo, per la gestione del territorio, scatta una vertenza che potrà creare gravi disagi.

Al momento, gli operatori ecologici hanno deciso di «protestare lavorando garantendo tutti i servizi, ma sottraendosi a qualsiasi confronto sul rilancio del servizio». «L'esasperazione è alta spiega Cristhian Napolitano (coordinatore provinciale Filas) - perché abbiamo più volte chiesto un confronto con l'azienda, senza esito, sull'erogazione dovuta della seconda tranche, 250 euro, derivante dall'applicazione del contratto di lavoro nazionale di categoria. Di più, sono stati evitati tutti i confronti per una verifica sulla congruità dei cedolini-paga poiché molti dipendenti, rilevano mensilmente e lamentano errori contabili o ammanchi in busta paga. Non si può più aspettare. Serve un chiarimento nelle sedi istituzionali». Anche perché, alla vigilia del nuovo calendario di raccolta rifiuti sul territorio e del progetto di rilancio e incremento della raccolta differenziata, nessuna informazione, relativa alla riorganizzazione del lavoro, è stata fatta ai dipendenti.

I protagonisti del rilancio di un servizio essenziale non si parlano.

Senza una costruttiva collaborazione non sarà possibile nessuna riforma. Il problema vero è che non si riescono ad archiviare le vecchie vertenze. Una di queste è la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro.

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«Servono più dispositivi di protezione individuale precisa Napolitano - come casco, occhialini e guanti per la raccolta del vetro». Una contestazione che si estende anche all'allestimento del nuovo cantiere: rimessaggio per i mezzi d'opera, uffici, spogliatoi, docce che devono essere allestiti presso una nuova sede. Di proroga in proroga, l'inaugurazione del «nuovo cantiere operativo», atteso per fine luglio, è slittato. La nuova data è stata fissata per il 30 settembre in concomitanza proprio con lo stato di agitazione. Il tempo è scaduto: azienda e sindacato dovranno confrontarsi in Prefettura. Intanto, il Comune è alle prese con l'emergenza differenziata: l'incremento al 40 per cento è un segnale confortante e insufficiente. «Entro il 31 dicembre - annuncia il sindaco Andrea De Filippo - è un imperativo categorico raggiungere almeno il 50 per cento. Poiché il nostro ente garantisce pagamenti regolari al gestore della nettezza urbana non tollereremo che problemi sindacali interni possano inficiare i nostri programmi». Infatti, dal 16 ottobre scatta il nuovo calendario della raccolta differenziata. Ed è già partita la mobilitazione con l'assessore all'Ecologia, Claudio Marone, che ha chiamato a raccolta associazioni ambientaliste e amministratori di condominio per avviare la campagna informativa.
 

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