San Leucio «sprofonda» nelle buche nuova voragine in piazza della Seta

Fioriera e nastri per delimitare l'area e proteggere passanti e automobilisti

La voragine a San Leucio
La voragine a San Leucio
di Nadia Verdile
Mercoledì 19 Luglio 2023, 07:36 - Ultimo agg. 15:04
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Caserta, città "bucata". A San Leucio si è aperta nel bel mezzo del manto stradale una nuova buca. Non in una traversa, non in un vicoletto, ma sull'arteria principale, tra piazza della Seta e viale I Ottobre, meglio conosciuta come Strada provinciale 336. Per salvaguardare l'incolumità di vetture e passanti è stata apposta, di lato, una fioriera e poi il tutto segnalato dai nastri a strisce bianche e rosse dei vigili urbani.

Sul lato opposto, da un anno e due mesi, c'è una voragine, transennata alla meno peggio, da cui esalano odori nauseabondi per l'acqua putrida che vi scorre mentre tutto intorno crescono e si riproducono sciami di insetti vari.

Impossibile parlare con l'assessore ai Lavori pubblici, Massimiliano Marzo. Dalla sua pagina Facebook però il delegato rimarca, ad ogni post, che «la musica è cambiata!». Se il cambiamento è quello che si vede a San Leucio forse il tema è diventato il Requiem.

Il 12 aprile l'assessore postava immagini dell'inizio lavori sulla strada che conduce da San Leucio a Vaccheria. Per anni una trappola infernale. Pensammo tutti che forse era giunto il momento buono, che finalmente avremmo potuto percorrere quella via con un'altissima intensità di traffico, senza più rompere assi e copertoni. Ma fatta la pentola è venuto meno il coperchio. I tombini sono ancora tutti sollevati sul livello del manto stradale mettendo a rischio la percorrenza, perché pericolosi. A dire il vero non dappertutto perché quelli intorno alla rotonda che un giorno, non si sa quando, darà accesso alla variante iniziata anni fa e mai completata, sono stati sistemati. Un po' sì e un po' no, secondo una regola ignota ai comuni mortali.

E resta il dramma della voragine che ha ormai quattordici mesi. «Stiamo lavorando disse l'assessore Marzo a questo giornale il 15 marzo scorso - con molta attenzione per ripristinare la voragine che si è venuta a creare in piazza della Seta. Purtroppo l'area è soggetta a vincoli e il problema è molto delicato in quanto causato dalla fogna borbonica, per cui richiede grande attenzione. La settimana scorsa i tecnici comunali hanno eseguito un sopralluogo con il personale qualificato della Soprintendenza. Stiamo programmando un intervento di messa in sicurezza dell'area, nelle more della redazione di un dettagliato progetto di restauro e di ripristino». Anche luglio ormai sta per finire e la voragine è là.

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«In questa città dice l'ingegnere Antonio Vecchione va fatto, una volta per tutte, un intervento radicale di controllo e verifica dell'efficienza del substrato perché se ci si limita a riparare la parte superficiale le buche saranno sempre più presenti e profonde. Bisogna intervenire in modo radicale, devono fare una verifica su aree più vaste. Ma questo è un problema che riguarda tutta la città. Non serve a niente tappare le buche perché ogni volta il problema si ripresenta amplificato. E non può essere un problema economico perché se si sommano i costi di tutti gli interventi tampone che vengono fatti il costo della verifica del sottofondo è sicuramente inferiore. Pensiamo all'area prospiciente il cimitero. Quante volte sono intervenuti per tappare i fossi? Si va avanti a cottimi fiduciari e il problema non si risolve». Dai banchi dell'opposizione si alza forte la protesta del consigliere di FdI, Pasquale Napoletano: «Denunciammo il primo sprofondamento un anno e due mesi fa, da allora nulla è cambiato. Presenterò una nuova interrogazione».
 

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