Sgarbi a Mondragone: «Rivalutare il Criptoportico, qui non c'è solo speculazione edilizia»

La villa romana abbandonata tra le sterpaglie

Vittorio Sgarbi a Mondragone
Vittorio Sgarbi a Mondragone
di Pierluigi Benvenuti
Domenica 6 Agosto 2023, 09:38 - Ultimo agg. 11:24
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«Avete un sito archeologico che può concorrere con i grandi siti più famosi, rinomati e visitati e può portare denaro, benessere. Dopo aver rovinato la città con la speculazione edilizia vogliamo spendere un po' di denaro per togliere le erbacce e riportare alla piena utilizzazione il criptoportico? "Lui" è in perfetto stato di conservazione, è nuovo, è più nuovo di voi». Con il suo solito sarcasmo, Vittorio Sgarbi ha esaltato e riportato alla memoria dei mondragonesi la bellezza e il valore del criptoportico della villa romana di via Starza, a due passi dal percorso dell'Appia antica che era venuto a visitare.
Ed ha aggiunto: «È dovuto venire uno di Ferrara a ricordarvi che il criptoportico è lì intatto, utile alla città». Il sottosegretario alla Cultura e storico dell'arte ha sentito parlare delle vestigia di epoca romana, ubicate in un'area di proprietà privata su cui insiste anche una casina di caccia borbonica quasi completamente diroccata, dal sindaco Francesco Lavanga durante il suo tour nel sito della via Appia. Ha subito chiesto di vederlo senza lasciarsi spaventare dai rovi e dalle erbacce e dalle difficoltà del percorso, con uno dei fuori programma tipici del suo essere curioso. Ne è rimasto colpito.

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Come è rimasto colpito dall'ottimo stato di conservazione del tratto della Regina viarum, «con la parte archeologica fatta di negozi, tabernae viarie ed abitazioni che stavano affacciati sul suo lungo percorso ancora visibile» ha affermato. Sgarbi però nel suo tour per le strade di Mondragone, prima della conferenza su arte e vino nella suggestiva cornice del palazzo ducale, ha notato anche le brutture ed tanti problemi della città.
Nel corso della visita alla basilica minore dell'Incaldana, ad esempio, ha scattato numerose foto agli affreschi della scuola napoletana del Settecento ed ha rimarcato il loro pessimo stato di conservazione: «Ho visto affreschi così degradati che invito il sovrintendente ad andare a visitare e cercare di capire perché si possono tenere dei "lacerti" di quel genere in una chiesa restaurata».


Nel suo intervento, alla presenza del sindaco Francesco Lavanga, del presidente della commissione Ambiente della Regione Campania Giovanni Zannini e dell'ex ministro Mario Landolfi, i quali hanno esaltato il valore del patrimonio artistico ed archeologico per il rilancio della città ed il valore della candidatura dell'Appia a patrimonio Unesco, il sottosegretario ha poi aggiunto: «La città oggi si è presentata nella sua nudità, con una serie di necessità che è compito di chi governa valutare e considerare rispetto al futuro.

Abbiamo un'Italia a due velocità. Abbiamo una dimensione in cui i musei hanno una capacità di proposta pari ai grandi musei internazionali. Si pensi a Pompei ed a Paestum, che sono a pochi chilometri da qui. È evidente poi che vi sono delle realtà dove memorie simili di cultura e di storia sono soffocate, non sono in grado di esprimersi. Ed è quello che è avvenuto con l'Appia antica. È bastata pulirla, per rendere visitabile. Esiste qualcosa che è nascosto e che può essere riscoperto e fatto vedere, una città parallela alle due città in cui vivete, quella del centro storico e quella di una speculazione criminale e selvaggia che negli anni Sessanta e Settanta ne ha trasformato il volto fino a farla diventare una città che non c'è, senza un volto, un disegno, un'idea di crescita».


Ritornando al criptoportico, Sgarbi ha poi aggiunto: «Appena rientro in ufficio chiamerò il proprietario e valuteremo con lui se è possibile acquisirlo alla proprietà pubblica. L'architettura è perfettamente conservata, basta ripulirlo dalle erbacce e ripristinare il terreno battuto antistante per avere un'area archeologica assestata». Ha anche promesso l'impegno per i finanziamenti necessari.
 

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