Smog a Caserta, polveri killer in salita ma zone a rischio scoperte

Nel bando per i lavori di rifacimento della pubblica illuminazione è stata inserita anche la collocazione di altre cinque stazioni di rilevamento

Smog, polveri killer in salita ma zone a rischio scoperte
Smog, polveri killer in salita ma zone a rischio scoperte
di Daniela Volpecina
Sabato 24 Giugno 2023, 10:30
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Nove sforamenti in corso Giannone, uno in via De Gasperi. Nei primi sei mesi dell'anno. Sta tutto in questi soli due numeri lo stato di salute dell'aria casertana. O meglio, ciò che si sa del livello di inquinamento ambientale esistente in alcune zone della città. Sono soltanto due infatti le centraline di monitoraggio ufficialmente in funzione a Caserta. Ed entrambe nelle ultime settimane, complice l'innalzamento delle temperature, stanno facendo registrare un incremento della presenza in atmosfera di Pm10 ed ozono. «I valori sono effettivamente in crescita ma per fortuna ancora nella norma - fa notare Giuseppe Onorati, responsabile delle reti di monitoraggio Arpac -- in queste strade non rileviamo più tutti i superamenti del passato e ciò anche perché nel capoluogo abbiamo notato uno spostamento dei flussi di traffico verso via Roma e la zona sud della città». Aree che tuttavia non sono monitorate perché non ospitano alcun impianto di questo tipo. «Come Arpac - continua - disponiamo di laboratori mobili con i quali possiamo effettuare rilevamenti specifici su richiesta delle amministrazioni locali. Attualmente abbiamo programmato campagne di questo tipo a Capua, Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni. Da Caserta però non è pervenuta alcuna istanza». Non sono mai entrate in funzione invece le tre centraline comunali, finanziate con fondi Urban, posizionate oltre 15 anni fa, in viale Lincoln (II tratto), al Parco degli Aranci e in via Galatina a San Clemente. Sul caso sono state presentate negli anni numerose interrogazioni consiliari per comprendere i motivi per i quali fossero spente, dall'ufficio Ambiente allora replicarono che per il collaudo, l'attivazione e la manutenzione sarebbe stato necessario un importo di circa 40mila euro in quel momento non disponibile. 

Un gap ambientale che potrebbe essere finalmente colmato tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024. Dal Comune fanno sapere infatti che nel bando, aggiudicato di recente, per i lavori di rifacimento della pubblica illuminazione, è stata inserita anche la collocazione in città di altre 5 stazioni di rilevamento. Le aree di ubicazione non sono ancora state individuate ma gli ambientalisti, che sperano di essere coinvolti nella scelta della localizzazione, propongono di monitorare i punti critici e le aree a rischio della città, quelle in cui si concentra la maggior parte del traffico e dove l'aria risulta spesso irrespirabile per l'alta concentrazione dei gas di scarico delle auto immessi in atmosfera. Tra queste via Roma, il primo tratto di via San Carlo, piazza Matteotti, piazza Vanvitelli, il quartiere Acquaviva e anche quella parte di corso Trieste non interessata dalla Ztl, dove ogni giorno si creano lunghe code, in particolare nelle ore di punta. «Ci appelliamo al Comune affinché collabori con le associazioni nella risoluzione di un problema così insidioso quale quello dell'inquinamento ambientale - dice Milena Biondo, presidente provinciale del Wwf - e soprattutto chiediamo che la ditta incaricata si occupi, oltre che della installazione, anche del controllo e della manutenzione costante degli impianti per scongiurare un nuovo sperpero di denaro pubblico come avvenuto con le centraline Urban, spente da sempre. Inoltre sarebbe il caso di affiancare a questi strumenti anche un display luminoso, come quello un tempo attivo in corso Giannone, che consenta a tutti, in tempo reale, di conoscere la qualità dell'aria in quella zona. Potrebbe rappresentare anche un valido deterrente oltre che sensibilizzare sul tema gli stessi cittadini». Per Lorenzo Di Guida di Cittadinanzattiva «il Comune dovrebbe anche studiare un piano di intervento per far fronte agli eventuali sforamenti.

Sarebbe utile convocare un tavolo bimestrale con le associazioni ambientaliste per esaminare insieme i dati e studiare le possibili soluzioni per mitigare e contrastare l'inquinamento». 

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