Strade come fiumi sottopassi-piscine
alberi caduti: è caos a Caserta

Strade come fiumi sottopassi-piscine alberi caduti: è caos a Caserta
di Nadia Verdile
Mercoledì 10 Agosto 2022, 08:25 - Ultimo agg. 08:26
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Un'ora. È bastata un'ora di pioggia e la città è collassata. E la «tempesta» ha colpito anche il circondario del capoluogo, soprattutto Maddaloni e Marcianise con centinaia di chiamate ai vigili del fuoco.
L'epicentro a Caserta: strade completamente allagate, fiumi di acqua sporca che trasportavano rifiuti lasciati ai margini delle strade, sui marciapiedi, per andare a sbattere in qualche curva, saltando ostacoli. La Caserta in pianura è annegata, è il caso di dire, nell'incapacità del sistema fognario di accogliere e far defluire le acque. Allagati i sottopassi, quello di viale Lincoln, tra il primo e il secondo tratto, e quello di via Ferrarecce. Qui due auto sommerse dall'acqua. Messi in salvo i conducenti grazie anche all'arrivo dei vigili del fuoco. In via Unità italiana un geyser assai poco affascinante sorgeva dalle fogne rigurgitando acqua zozza nella già allagata strada. Intanto il caos delle automobili bloccate senza poter andare né avanti né indietro.

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Alla Saint Gobain il disastro assoluto. Nei pressi del palazzetto dello sport, una vettura in panne, piena d'acqua, bloccava il già difficilissimo deflusso. Una lunga fila d'auto, impossibilitata ad usare il sottopasso di viale Lincoln, complicava ancor più la difficile viabilità. Impossibile trovare via di fuga in viale delle industrie dove tutto era allagato, creando quindi un corto circuito. Non si poteva sfuggire alla trappola dell'acqua, la città era divisa in due.

A corso Giannone il fai da te dei commercianti che rimuovevano con le scope gli ammassi di spazzatura portati dall'acqua, depositati sulle caditoie, rifiuti scesi copiosi con il fiume d'acqua piovana che portava quanto veniva giù dalla zona di San Leucio. In corso Trieste, dopo il fiume in piena che ha portato con sé detriti e ogni scarto lasciato per terra, sono caduti alberi, pezzi di alberi, rami. Ma non solo a corso Trieste. Stessa drammatica situazione a via Renella, via Acquaviva e in tantissime arterie del centro, dalla zona di Aldifreda a parco Cerasola, da San Benedetto a Falciano, passando per tutti i quartieri in pianura.


Via Acquaviva ieri pomeriggio era un grande e spaventoso fiume in piena che si è riversato nella piazza del municipio di San Nicola la Strada, che ha allagato il sottopasso pedonale che serve ad evitare l'attraversamento dei binari. Negozi bagnati, negozi sfortunati perché i commercianti hanno dovuto provvedere a salvare la loro merce. Tantissime le chiamate ai vigili del fuoco per gli allagamenti dei sottoscala e dei garage e tantissime anche ai vigili urbani per le tante automobili rimaste in panne nell'acqua. A corso Trieste un'auto è finita con la ruota anteriore sinistra in un tombino scoperto non visibile per l'enorme quantità di acqua ed è rimasta impennata in strada. In via Roma, all'altezza del civico 148, all'incrocio con via Daniele, l'ormai famigerato buco che attende da un mese di essere riparato si è riempito dando vita ad un lago attraversato da un torrente tumultuoso.

Scene da delirio urbano in tutta la città, così al sottopasso di viale Ellittico, così a quello che porta fuori Caserta nella zona della 167. E tutto il quartiere a ridosso di via Unità italiana al buio per ore poiché da anni, e nessuno provvede, quando ci sono gli allagamenti va in tilt la centralina elettrica. Caserta è una «paziente ammalata», dalle difese immunitarie compromesse, fragile, malcurata, maltenuta, indifesa. I temporali estivi fanno parte dell'estate. Non è una novità, erano previsti. Il risultato è che la città si avvia a finire in prognosi riservata. Sono decenni che si ripete sempre la stessa storia.

Una prevenzione semplice semplice sarebbe quella di tenere costantemente puliti i tombini, provvedere alla rimozione del fogliame e dei rifiuti che si accumulano e che intasano le feritoie impedendo il deflusso ma tant'è, lo sa l'uomo della strada non lo sa l'amministrazione comunale. Un'ora. Non è stata una tempesta tropicale, non si è trattato di una tromba d'aria. Pioggia copiosa e in alcune zone grandine. Certo, vento sostenuto ma un'ora in tutto. Può un capoluogo di provincia, una città di 80mila abitanti, finire in malora per un'ora di pioggia? La legge dice di no. Chi è custode o proprietario di un bene stabilisce la norma come una strada pubblica, deve risarcire tutti i danni da esso provocati, come appunto l'allagamento anche se di tali danni non ha alcuna colpa.
 

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