Attivista gay ucciso e fatto a pezzi,
folla ai funerali: «Chi sa altro parli»

Attivista gay ucciso e fatto a pezzi, folla ai funerali: «Chi sa altro parli»
di Mary Liguori
Lunedì 2 Luglio 2018, 18:24 - Ultimo agg. 3 Luglio, 09:29
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Bandiere arcobaleno ammainate e listate a lutto. Una folla composta e in lacrime ha accolto il feretro di Vincenzo Ruggiero, l'attivista dell'Arcigay di 26 anni assassinato e fatto a pezzi un anno fa ad Aversa.

Le esequie si sono tenute oggi pomeriggio nella chiesa di Santa Maria a Montesanto, a Napoli. I funerali, rinviati per dodici mesi a causa degli accertamenti medico-legali disposti sui poveri resti della vittima, sono stati celebrati da padre Michele Madonna.
 
 

«Chi sa parli - ha tuonato il sacerdote dal pulpito - solo la verità rende uomini». Un riferimento alle ultime clamorose dichiarazioni dell'assassino che, di recente, ha annunciato di avere avuto un complice.

In carcere per il macabro delitto c'è Ciro Guarente, ex cuoco della Marina Militare reo confesso, incastrato da un video e dagli accertamenti tecnici dei carabinieri di Aversa. Il 36enne di Ponticelli, che ha sparato a Vincenzo in casa della transessuale Heven Grimaldi, ad Aversa, ha cercato di disfarsi del corpo distruggendolo e poi coprendono con cemento e acido.
 

Il cadavere a brandelli fu ritrovato in una vasca per liquami in un rione popolare di Ponticelli, a pochi passi dalla casa in cui vive la famiglia di Guarente. Ad oggi, in carcere, oltre all'assassino, c'è Francesco De Turris, pregiudicato napoletano che gli avrebbe fornito l'arma del delitto.

Di recente Guarente ha annunciato di essere intenzionato a fare il nome di un presunto complice. L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 11 luglio dinanzi al gup di Napoli Nord. Guarente rischia l'ergastolo. Gli amici e la famiglia di Vincenzo hanno chiesto a gran voce, anche oggi, che venga fatta piena giustizia. 
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