La Vanvitelli tra le migliori università
per la ricerca in Medicina

La Vanvitelli tra le migliori università per la ricerca in Medicina
di Lidia Luberto
Venerdì 8 Aprile 2022, 09:13
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L'Università della Campania Luigi Vanvitelli, con il dipartimento di Medicina, entra per la prima volta nel ranking di Qs World University Rankings by Subjec, Quacquarelli Symonds, tra le migliori università del mondo. La classifica, che si basa sulla qualità della ricerca, fornisce un'analisi comparativa indipendente delle prestazioni di 15.200 programmi universitari individuali di 1.543 università in 88 località del mondo, attraverso 51 discipline accademiche e cinque ampie aree.

Complessivamente l'Italia risulta la settima nazione al mondo per numero di posti in classifica, ben 56, con quattro new entry: l'Accademia nazionale di arte drammatica di Roma Silvio d'Amico per Arti dello spettacolo, l'Università della Calabria per Fisica e astronomia, l'Università degli Studi G. d'Annunzio di Chieti/Pescara e, appunto, l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli per la Medicina. L'indagine, che ha l'obiettivo di aiutare i potenziali studenti a identificare le migliori università in una particolare materia, viene redatta considerando pubblicazioni, ricerche ma anche i risultati di importanti sondaggi condotti tra datori di lavoro e accademici.

«Dopo l'eccellente risultato ottenuto dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) ha commentato il rettore della Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti che ci ha collocato tra i migliori atenei del Paese, l'ingresso inedito dell'Ateneo nella classifica Qs è per noi, e per il nostro territorio, l'attestazione del lavoro fatto fino ad oggi e la premessa per ulteriori successi che, sono certo, non tarderanno ad arrivare».

Una soddisfazione comprensibile se si pensa che l'ateneo casertano è fra i più giovani «in classifica» e che opera in un'area complessa dal punto di vista socio-economico. Eppure, l'attività di ricerca per qualità e competenze, soprattutto nell'ambito medico, è riuscita ad ottenere risultati riconosciuti a livello internazionale. Da qui la riflessione di Nicoletti che sottolinea: «I riscontri per la nostra ricerca sono eccellenti (88,6% di Citations rispetto alla prima al mondo per quello stesso parametro), mentre abbiamo ampi margini di miglioramento per i risultati reputazionali».

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Ma l'entrata nella classifica di Qs World University Rankings by Subjec ha un valore che va ben al di là degli stessi numeri. «Si tratta di un risultato che gratifica i nostri ricercatori e li spinge ad impegnarsi ancora di più, ad essere più competitivi. Questo riconoscimento a livello internazionale sostiene il rettore Nicoletti non può che incentivare gli stessi ricercatori a fare sempre meglio, atteso che a Medicina, dove i nostri studiosi si stanno distinguendo, appunto, a livello mondiale, l'attività di ricerca ha certamente una ricaduta attiva nell'assistenza ma anche nella formazione». Insomma, il criterio alla base della particolare classifica è proprio la qualità della ricerca, uno dei pilastri dell'attività universitaria, molto spesso trascurato o sottovalutato in altri tipi di ranking che fanno riferimento a parametri non sempre favorevoli alle facoltà universitarie del Meridione. Prendere come riferimento l'efficienza dei trasporti, dell'accoglienza, o le performance occupazionali sul territorio dei laureati, tanto per fare qualche esempio, significa, infatti, per gli atenei del Sud, partire già svantaggiati. E per responsabilità che, certo, non possono essere attribuite alle stesse università.

«La soddisfazione è vedere riconosciuto il merito e tenuta in considerazione la qualità intrinseca della nostra ricerca», dice il rettore Gianfranco Nicoletti. Che aggiunge: «Quando non si esula dalle reali capacità accademiche, quando si guarda ai risultati concreti e si fa riferimento a parametri sono questi, gli atenei meridionali, i loro ricercatori, ne escono a testa alta».
 

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