Villetta di San Clemente, la Curia contro
il Comune per i lavori non autorizzati

Villetta di San Clemente, la Curia contro il Comune per i lavori non autorizzati
di Daniela Volpecina
Venerdì 25 Febbraio 2022, 08:40
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Lavori alla villetta di San Clemente. Dopo le proteste dei residenti, la richiesta di stop al cantiere arriva dall'Istituto diocesano per il sostentamento del clero, proprietario dell'area dove il Comune ha deciso di realizzare una pista di pattinaggio.


A quanto pare senza avvisare l'Ente ecclesiastico. Per quest'area l'amministrazione paga infatti un canone di locazione annuale all'Idsc di circa dodicimila euro. Tutto è iniziato nel giugno del 2019 con l'approvazione in giunta di un progetto destinato a stravolgere il volto della piazzetta che ospitava, tra gli altri, un campo regolamentare di calcio, delle giostrine (in verità vandalizzate e ridotte male), una piattaforma in cemento utilizzata per il ballo, tante panchine e quasi una sessantina di alberi, in prevalenza ligustri variegati.
 

Al loro posto, stando a quanto si evince dai progetti, una struttura a forma di anello per disputare le gare interregionali di pattinaggio, un campetto polivalente (più piccolo di quello preesistente) da destinare a calcetto, basket e volley e una nuova area giochi per bambini. Un intervento, del valore di oltre 500mila euro, che aveva fatto storcere il naso ad una parte della comunità che avrebbe preferito destinare questi fondi ad un restyling del parco, con nuove giostrine e più verde, senza dover rinunciare al campo sportivo molto frequentato da bambini e adolescenti del quartiere.

Da qui una petizione, che raccolse però soltanto duecento firme, e qualche protesta. Poi l'incontro con il sindaco Carlo Marino, irremovibile sulla pista di pattinaggio, ma possibilista sull'ipotesi di inserire qualche modifica al progetto originario nel rispetto del quadro economico già delineato. Tra le promesse quella di realizzare il bocciodromo, un percorso salute e anche il mantenimento della piccola arena dove, in tempi pre Covid, i residenti organizzavano concerti e spettacoli. Tanto bastò per placare gli animi.

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Nel frattempo l'iter burocratico è andato avanti e la gara per i lavori è stata aggiudicata. Dieci giorni fa quindi l'avvio del cantiere con la rimozione dei primi dieci alberi (alcuni dei quali ripiantati al Parco Robinson), delle panchine, della recinzione del campo e l'inizio degli scavi. Interrotti, sembra, nelle ultime ore per effetto della diffida presentata dall'Idsc che di quell'area è il legittimo proprietario. Il contratto di locazione in essere con il Comune scadrà infatti il 30 dicembre del 2024 e prevede che alla scadenza l'area venga riconsegnata intatta. L'articolo 5 in particolare chiarisce che qualsiasi eventuale modifica o intervento non potrà essere effettuato senza il consenso dell'Istituto. Consenso che non è mai arrivato. Anche perché l'Idsc sostiene di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Ente al riguardo.

«Abbiamo diffidato   spiega don Antonello Giannotti, presidente dell'Istituto e lo abbiamo invitato ad attenersi a quanto previsto dal contratto. Per tutta risposta abbiamo ricevuto una nota da parte dell'amministrazione in cui ci viene garantito che alla scadenza, il fondo verrà restituito nelle stesse condizioni in cui era al momento dell'affidamento. A questo punto ho deciso di convocare una seduta straordinaria del Consiglio di Amministrazione per lunedì. In quella sede decideremo cosa fare». Il presidente dell'Idsc non si sbilancia sulle azioni che potrebbero essere intraprese nelle prossime ore. Tra i residenti c'è intanto chi spera in una risoluzione del contratto per salvaguardare l'area da nuovi stravolgimenti e chi invece auspica la mediazione tra le parti per un'accelerazione del cantiere che possa restituire al più presto questo spazio alla comunità. San Clemente non dispone infatti al momento di altre aree verdi attrezzate e così bambini e ragazzi sono costretti a spostarsi nelle frazioni limitrofe.
 

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