San Felice a Cancello. Il vescovo Di Donna tuona sul voto: «Attenti al bene comune»

Monsignor Di Donna: «Attenti al bene comune»

Il vescovo di Acerra monsignor Di Donna
Il vescovo di Acerra monsignor Di Donna
di Aniello Renga
Domenica 19 Marzo 2023, 08:55 - Ultimo agg. 17:21
4 Minuti di Lettura

«Non si può essere buoni cristiani senza essere anche onesti cittadini; chi è cittadino disonesto non è un buon cristiano». Tuonano le parole di monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, che ieri pomeriggio ha raccolto in piazza tantissimi fedeli di San Felice a Cancello.
«Mi appello al senso civico di ogni cristiano: attenti al bene comune». Monsignor Di Donna, non usa mezzi termini per chiedere ai fedeli sanfeliciani di non chiamarsi fuori dalle proprie responsabilità di cittadini. Un appello, raccolto dai parroci e dalle parrocchie di San Felice a Cancello, che ieri a partire dalle 15 sono scesi per le strade cittadine indirizzati verso il centro. «Una manifestazione silenziosa e senza slogan - continua monsignor Di Donna - perché è arrivato il momento che la forza buona, maggioranza silenziosa, si deve muovere».

Da ogni singola parrocchia, il popolo dei fedeli si è messo in corteo per raggiungere la casa comunale e far proprio l'appello del proprio vescovo. «Un appello - spiega il vescovo - rivolto a tutti i cristiani sanfeliciani: votate persone libere e scevre da mentalità clientelari; ma lo stesso appello va rivolto ai candidati a sindaco: costruite liste pulite, lontane dalla logica dei portatori di voto.

Non bisogna cercare di vincere a tutti i costi: anche una buona opposizione, un'opposizione che si fonda sui valori della moralità, può essere utile al bene comune. Nessuna ingerenza, da parte mia sulla politica; io mi rivolgo al mio popolo, al popolo dei fedeli di San Felice a Cancello dicendo loro che tutti sono responsabili del bene comune».

 

San Felice a Cancello tornerà al voto ancora una volta anzi tempo, per dimissioni dei consiglieri comunali che hanno deciso di commissariare Giovanni Ferrara. Negli ultimi quindici anni, non c'è stata un'amministrazione comunale, votata dai cittadini, che abbia completato la consiliatura; tre su quattro, sciolte dalla magistratura. Addirittura, una terminata con arresti, scioglimento per infiltrazione camorristica e commissione di accesso che ha determinato un commissariamento di quasi tre anni e una dura relazione dell'allora prefetto De Felice, che ha descritto il Comune e la macchina comunale strettamente collegata alla criminalità e condizionata da mentalità criminale. «San Felice a Cancello - continua Di Donna - vive questa situazione particolare e a differenza degli altri comuni della Valle di Suessola ha difficoltà a rialzarsi. Per questo, ritengo necessario un ruolo propositivo di tutti: ancora oggi è diffuso il divorzio tra fede e vita, come se il fatto privato non riguardasse anche il bene comune».

Nessuna scelta di campo, nessuno slogan. Chi si aspettava una posizione del vescovo, può dirsi deluso: a conclusione del corteo solo una preghiera per San Felice a Cancello. «Nessuno di noi può dirsi innocente - continua il vescovo - tutti abbiamo contribuito a creare le condizioni in cui versa la nostra città. Anche noi cristiani abbiamo creduto di essere buoni cristiani pur essendo disonesti cittadini: non abbiamo rispettato la giustizia, la legge, noi e coloro che hanno ricoperto le funzioni pubbliche. Abbiamo anteposto gli interessi particolari al bene di tutti, al bene comune. Abbiamo cercato più il favore che il diritto. Ci siamo lasciati attrarre dal profitto, ci ha dominato la mentalità clientelare. Ora Signore, donaci la conversione dei cuori, scuoti le nostre coscienze, non permettere che questa città soccomba».
Presenti, oltre al consigliere regionale Alfonso Piscitelli, i tre candidati a sindaco finora in campo. D'Andrea, Nuzzo e Palmieri, all'unisono, hanno dichiarato di accogliere il messaggio del vescovo e di farlo proprio, ciascuno per la propria coalizione.
 

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA