«MANN Sgamat!», presentato all’Archeologico di Napoli il catalogo della mostra

Dario Gaipa e Maurizio Padula nelle sale "Villa dei Papiri" del Museo

Gli artisti Gaipa e Padula tra alcune delle loro opere
Gli artisti Gaipa e Padula tra alcune delle loro opere
di Vincenzo Cimmino
Venerdì 22 Dicembre 2023, 18:31
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Si è tenuta ieri, 21 dicembre alle 17:30, la presentazione del catalogo della mostra "MANN Sgamat!". Protagonisti Dario Gaipa e Maurizio Padula, autori delle opere esposte nelle sale "Villa dei Papiri" del Museo. I due artisti attraverso le loro creazioni vogliono esprimere le tante sfaccettature e i molteplici aspetti della loro città, Napoli. Il catalogo raccoglie tutte le loro opere, tra quelle esposte al MANN e quelle nel loro laboratorio. 

La mostra "MANN Sgamat!" è arrivata nel Museo il 9 novembre scorso e si concluderà il prossimo 8 gennaio. Prima mostra partenopea dei due artisti, è a cura di Serena Calò. Il percorso espositivo si articola in tre tappe che mettono in dialogo la Napoli e il suo Museo Archeologico. Ne nasce una riflessione profonda che porta a un nuovo tipo di mitologia, quella contemporanea napoletana.

La prima tappa della mostra è "Portrait collage", sette collage con ritratti di personaggi iconici. Questi sono posti accanto alle opere della collezione permanente del Museo. La seconda tappa è "Archetypes", grandi collage su tela composti con pezzi di manifesti strappati dai muri della città di Napoli. Raffigurano statue, affreschi e mosaici iconici presenti nella collezione permanente del Mann. L'ultima tappa è "Urban", una serie di collage digitali che ritraggono con l’ironia amara insita nella natura napoletana le contraddizioni che rendono unica questa città.

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«La mostra nasce per caso, perché ci hanno “sgamato” per strada, – raccontano Gaipa e Padula – dove noi facciamo esposizione.

Una funzionaria del MANN è passata e ha notato “MANN Sgamat”, questa tavoletta piccolina. In realtà era nelle nostre intenzioni. Abbiamo iniziato a giocare con la parola MANN perché nei nostri sogni c’era quella cosa di dire ti immagini se il MANN si accorge che stiamo giocando con la parola? Quando poi c’è stato un vero interesse del MANN abbiamo iniziato a ragionare e a produrre le opere che ora sono esposte. È un misto di tutto, street art, classico, contemporaneo, grafico, pubblicitario».

Così, camminando per le tre sale, ci si può imbattere in “Sogno una città senz’auto”, un collage digitale di Salvator Rosa, pittore napoletano vissuto nel XVII secolo, e “Smog”, una fotografia che riprende proprio il traffico e l’inquinamento in via Salvator Rosa. E ancora “Mann tengo la calma”, altro collage digitale, rappresentazione dello stress che ogni giorno si è, anche inconsciamente, abituati a vivere o “Napoli è antirazzista”, fotografia che non necessita di ulteriori spiegazioni.

O “Mann Sgamat!”, che denuncia tutto il disagio e il dolore che si possono incontrare in città, e “Diego Armando Maradona”, collage e acrilico su tela dedicato al grande calciatore simbolo di Napoli. L’elenco di opere, però, è lungo, e non si può non citare “Fatte liggier!”, omaggio a Massimo Troisi e a Lello Arena o “In ogni Vrenzola c’è una Venere”.

«Questo museo per noi è casa. Ci troviamo col laboratorio a 200 metri da qua, – continuano i due artisti – a piazza Bellini. Noi entravamo spesso per berci un caffè nei giardinetti interni. C’è questa politica del MANN in base alla quale è possibile fare un abbonamento annuale a un prezzo irrisorio, e quindi invece di andare al bar fuori, vieni qua dentro. Ti prendi un momento di calma, di tranquillità».

Il loro laboratorio, “Llabbasc”, si trova infatti nelle immediate vicinanze di piazza Bellini, in via San Pietro a Majella. La distanza dal Museo è poca. “LLabbasc”, dove i due lavorano, studiano e creano dipinti è aperto tutti i giorni al pubblico.

Un pezzo preferito? Per Maurizio Padula «Giordano Bruno, che per noi è un’icona sempre contemporanea». Dario Gaipa è invece diviso tra «“il Satiro del sabato sera” e “Uè ricordati che devi morire!”, ma anche “Lotto tutti i giorni”. Questo Atlante farnese che porta un peso che è il nostro, di tutti noi. Il peso di una città che non esiste ancora. L’Atlante porta sulle spalle le sue difficoltà, esattamente come chi vive ai margini, sotto i portici della Galleria Principe di Napoli, cercando di restare vivo ogni giorno».

«Mann Sgamat! è il titolo simbolico della mostra di Dario Gaipa e Maurizio Padula, – scrive nella prefazione del catalogo Paolo Giulierini, già Direttore del MANN – curata da Serena Calò, che chiude simbolicamente questo secondo mandato della Direzione con lo stesso spirito di quando era iniziato, nell’ormai lontano 2015. Mann Sgamat! ribalta quello che fece il MANN otto anni fa, cercando di introdursi in città: segna, a tutti gli effetti, un popolo che ha “sgamato” il Museo, che si è accorto di esso, lo ha riconosciuto e se ne è riappropriato, fino a reintrodursi al suo interno. Nessun cerchio poteva chiudere meglio di così».

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