Nola, l’arte dove c’era degrado, così rinasce piazza d’Armi

Previste installazioni per rievocare storia e fasti della cittá il sindaco Buonauro: «Racconterá il passato ai giovani»

La piazza
La piazza
di Carmen Fusco
Venerdì 5 Aprile 2024, 07:31
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Oriol Bohigas, l’urbanista catalano scomparso qualche anno fa, la definì la piazza più brutta del mondo. Chiamato nei primi anni del 2000 dal sindaco dell’epoca puntò l’indice contro la porta d’ingresso della città, invasa da pubblicità selvaggia, manufatti abusivi e cemento. Da allora è trascorso un ventennio e ancor prima altro tempo era passato nel tentativo di dare impulso al progetto di valorizzazione di piazza d’Armi, impossibile senza l'acquisizione al patrimonio comunale dell'area di proprietà del Demanio, resa possibile in virtù di una legge in vigore dopo il 2010 e che l’amministrazione comunale colse, ma che arrivato solo alla fine del 2023.

Davanti alla caserma Cesare Battisti, monumento neoborbonico che è stato teatro dell’Eccidio di Nola del 1943, si sono moltiplicati progetti ed ipotesi. Carteggi, pastoie burocratiche, incontri tra dirigenti dello Stato e amministratori comunali vecchi e nuovi: percorso interminabile con la luce in fondo al tunnel di un finanziamento Pnrr ottenuto dal governo locale che finì in anticipo la propria esperienza amministrativa. Nel 2022 arrivò Carlo Buonauro, primo cittadino in carica, e cominciò lo sgombero delle attività commerciali.

Non fu una passeggiata: fioccarono ricorsi e si insinuarono perfino minacce e azioni intimidatorie.


L’ultima intimidazione alla vigilia della posa della prima pietra del progetto che punta alla restituzione del valore storico ad un’area che strizza l’occhio ai nuovi canoni del benessere collettivo e della fruizione degli spazi mantenendo però traccia del passato. Un biglietto dal mittente anonimo ma dal significato esplicito: «se aprite il cantiere farete una brutta fine». Messaggio indirizzato al sindaco, alla sua famiglia e ad altri amministratori. Indaga la magistratura, ma intanto, ieri si è proceduto lo stesso con la solennità che si deve a una svolta attesa dall’intera città. Un giorno di festa. Presente l’intera amministrazione comunale e il consigliere regionale Massimiliano Manfredi. Nemmeno l’opposizione, sia pur da remoto, ha fatto mancare il giudizio positivo sull’opera sottolineando il voto a favore assegnato meno di 24 ore prima alla delibera consiliare che ha sanato una eventuale irregolarità procedurale impugnata dalla minoranza davanti al Tar.

«Un importante risultato – ha, infatti, sottolineato Buonauro – raggiunto grazie a un lavoro incessante avviato dal primo giorno della nostra esperienza amministrativa. Con lo stesso impegno faremo in modo che il programma di lavori sarà rispettato». «La nuova piazza d’Armi – ha spiegato Buonauro - nasce con una missione precisa: raccontare la piazza d’Armi del passato alle nuove generazioni, tra attività fisica e iniziative culturali all’aperto, i segni tangibili del prestigio di Nola crocevia della regione».


Il luogo della memoria e della modernità. All’interno della pavimentazione alternata alle aree verdi, saranno inseriti degli inserti che disegneranno tre assi, ognuno simbolicamente legato a fatti e luoghi di ieri e di oggi. Coordinate geografiche e installazioni artistiche rafforzeranno la natura di un progetto che prende le basi da una ricerca storica e in particolare dall’Eccidio di Nola dell’11 settembre del 1943.

Ad essere valorizzata anche l’area dove in seguito a una campagna di scavi furono rinvenute le mura romane. I finanziamenti già stanziati per realizzare l’opera sono stati ottenuti attraverso il Pnrr: 5.500.000 euro. Previsti altri finanziamenti e risorse comunali per 9.500.000. Tempi previsti: entro il 2026.
 

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