Con l'avvento delle nuove tecnologie e dei mezzi di comunicazione digitale, il linguaggio nel mondo del lavoro ha subito una trasformazione significativa. La comunicazione è diventata più rapida, immediata e informale. L'utilizzo di strumenti come e-mail, chat aziendali e social media ha portato a una maggiore flessibilità nel modo di comunicare. Dal linguaggio che usiamo capiamo quale cultura del lavoro abbiamo scelto.
L’ultimo appuntamento, il 9 aprile ore 18:30, de “I Colloquia di Foqus” affronterà il tema dell’evoluzione del linguaggio in relazione al mondo del lavoro, portando sul palco della corte dell’Arte, la saggista Annamaria Testa e il sociologo Vincenzo Moretti, moderati da Stefania Zolotti.
In perfetto stile Colloquia, attraverso un dialogo diretto e fruibile, verrà posto all’attenzione della platea un argomento di particolare rilevanza, tentando di analizzare le dinamiche che oggi caratterizzano il mondo del lavoro, in tutti i suoi contesti.
«In tempi di intelligenza artificiale, diventa obbligatorio, spiega Annamaria Testa, riconsiderare le parole e con queste i concetti che definiscono la nostra relazione con il lavoro, senza dare nulla per scontato.
«Il lavoro come dignità, autonomia, rispetto di sé e degli altri, possibilità. Il lavoro come racconto, maestria, identità, riscatto. Il lavoro delle donne e degli uomini di Napoli che creano senso e futuro e mettono testa, mani e cuore in quello che fanno» Sottolinea Vincenzo Moretti.
Ed è proprio questo lo spirito de “I Colloquia di Foqus. Riflessioni sul nostro tempo”, contribuire a trovare chiavi di lettura innovative e più informate sulle grandi trasformazioni a cui stiamo assistendo. Una preziosa opportunità per approfondire le sfide e le grandi questioni che stanno segnando il mondo contemporaneo e condizionando il nostro presente. Un ciclo di incontri animati da personalità del mondo economico, religioso, filosofico, politico, della salute, della comunicazione e del lavoro.