Premio Napoli a Emmanuel Carrère, ​lo scrittore a Palazzo Reale

Premio Napoli a Emmanuel Carrère, lo scrittore a Palazzo Reale
di Andrea Aversa
Martedì 21 Dicembre 2021, 18:21 - Ultimo agg. 22 Dicembre, 09:56
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Non c'era solo la stampa ad attendere Emmanuel Carrére presso la sede della Fondazione Premio Napoli, ente presieduto dall'avvocato Domenico Ciruzzi. Alcuni fan, tra cui una giovane coppia giunta apposta in città, non vedevano l'ora di farsi autografare uno dei libri scritti dal grande autore francese. Al giornalista, sceneggiatore e regista d'oltralpe, uno studente -, prima di chiedere una fotografia da scattare insieme al suo 'idolo' - ha regalato una confezione di fiammiferi che rappresentavano le copertine dei libri pubblicati da Carrére.

Un benvenuto importante per l'autore francese, accolto nella storica location di Palazzo Reale e che stasera al Teatro Mercadante riceverà il Premio Napoli per la sua capacità di raccontare la realtà descrivendo se stesso. «La scrittura di Carrére - si legge nel comunicato della Fondazione - è un lungo confronto tra realtà e soggettività, un costante dialogo tra la vita degli altri e la vita stessa dello scrittore, i suoi pensieri, le suoi preoccupazioni, finanche i suoi fantasmi.

L’opera di Emmanuel Carrère chiama in causa il lettore inducendolo a guardare sé stesso, a specchiarsi nell’io del narratore».

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Durante la conferenza stampa si è parlato delle opere passate di Carrére e del processo creativo dell'autore. Un focus è stato dedicato a Yoga, l'ultima opera dello scrittore, forse quella più autobiografica. «Per me è fondamentale lavorare su un soggetto specifico - ha affermato Carrére - È quello che dà il via alla struttura e allo sviluppo di un libro. Credo non ci siano molte differenze tra uno scrittore e un giornalista. Ce ne sono tra reporter e opinionista ed io in questo senso mi sento più un cronista. L'importante è analizzare la realtà, raccontarla e individuare ciò che è vero. E spesso la verità non coincide con ciò che ci aspettiamo».

Eppure, dopo la prossima primavera, potremmo leggere il libro meno 'personale' di Carrére. Lo scrittore, infatti, sta seguendo a Parigi il processo legato agli attacchi terroristici commessi dallo Stato islamico il 13 novembre 2015. In quella giornata l'Isis fece una strage uccidendo 137 persone (compresi gli attentatori) e ferendone 368. Stiamo parlando della tragedia del Bataclan ma anche dello Stade de France e di altri luoghi pubblici della capitale francese.

Carrére sta raccontando udienza per udienza ciò che avviene in tribunale. Lo scrittore sta dando voce agli imputati, agli avvocati, ai testimoni. «Non è soltanto la strage del Bataclan. È un modo riduttivo di identificare una tragedia che ha colpito molti più luoghi di Parigi - ha detto Carrére - In questo caso non sono io il protagonista. Lo sono tutti coloro che compongono un quadro socio politico complesso e affascinante. È strano dirlo ma quello della giustizia, un tema al quale sono molto interessato, è una sorta di spettacolo dell'assurdo. Uno scenario ideale per una drammaturgia perfetta».

Infine Napoli, una città nella quale Carrére è già venuto ma solo di passaggio e che lo scrittore ha promesso di visitare. «Tornerò di sicuro e questa volta per più tempo. Oggi sono molto felice di essere qui e di ricevere questo premio. Per me è un privilegio. Devo ringraziare la mia amica ed editrice per Adelphi che è napoletana e rappresenta per me una guida perfetta».

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