Enrico Fagnano, il piemontesismo e i danni della burocrazia in Italia dopo l'Unità

Come il trasferimento delle leggi arretrate del piccolo Piemonte agli Stati conquistati ha devastato il Paese

Il piemontesismo e i danni della burocrazia in Italia dopo l'Unità
Il piemontesismo e i danni della burocrazia in Italia dopo l'Unità
Giovedì 15 Febbraio 2024, 14:50 - Ultimo agg. 15:20
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Dopo il 1860 il Piemonte trasferì velocemente le sue leggi agli Stati conquistati. Questo fenomeno prese il nome di Piemontesismo e numerose testimonianze di politici e storici dell'epoca che ne parlano, mettendo in luce le sue conseguenze estremamente negative. 

Danni che proseguono tutt'oggi, nella paralisi della nostra burocrazia. Sono questi i temi di “Il piemontesismo e la burocrazia in Italia dopo l'Unità” di Enrico Fagnano

«Con la cosiddetta legge Lanza nel 1865 vennero estesi al resto della nazione anche gli ordinamenti amministrativi sardi, che erano di gran lunga i più arretrati dell'epoca - spiega Fagnano - A questo proposito nel saggio “Di chi è la colpa” (1866) Villari dice: “Con un'amministrazione lenta, pedantesca, intricata e tenacissima delle sue vecchie tradizioni, si trovavano a condurre le cose d'Italia coloro che avevano appena saputo amministrare il Piemonte”.

Il danno fu enorme e la burocrazia del nuovo Stato presto si ritrovò nella più totale confusione».

Proprio quegli ordinamenti «lenti, pedanteschi e intricati», però, hanno attraversato tutto l'Ottocento, il Fascimo e sono arrivati fino ai giorni nostri. È evidente, quindi, a cosa siano dovuti oggi i ritardi della nostra burocrazia e la sua particolare complessità. 

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