Otto campani in gara
tra i 72 finalisti dello Strega

Viola Ardone
Viola Ardone
di Generoso Picone
Mercoledì 2 Marzo 2022, 09:07 - Ultimo agg. 3 Marzo, 07:14
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Wojtek si chiamava l’orso bruno siriano adottato dal Corpo polacco che guidato dal generale Wladyslav Anders partecipò, al fianco degli angloamericani, alla battaglia di Cassino dal gennaio al maggio 1944: tra i soldati di Varsavia c’era anche Gustaw Herling e Wojtek si guadagnò meriti sul campo tanto che la sua immagine venne inserita nell’emblema ufficiale della compagnia. In polacco vuol dire pure «guerriero sorridente» e assai soddisfatti devono essere ora i fondatori della casa editrice in quali nel 2018 pensarono proprio a Wojtek per denominare l’impresa che stavano avviando a Pomigliano d’Arco. Perché oggi, tra i 74 titoli che partecipano alla prima selezione nell’edizione 2022 del Premio Strega compaiono due loro titoli: Quando le belve arrivarono di Alfredo Palomba (proposto da Riccardo Cavaliero) ed È tardi! di Eduardo Savarese (presentato da Elisabetta Rasy), per altro uno dei cofondatori della casa editrice. 

Sono due degli otto lavori firmati da autori campani, assieme a Oliva Denaro di Viola Ardone (Einaudi: proposto da Concita De Gregorio)), Il nostro meglio di Alessio Forgione (La nave di Teseo, da Wanda Marasco), Emersione di Benedetta Palmieri (Nutrimenti, da Alberto Rollo), La foglia di fico di Antonio Pascale (Einaudi, da Francesco Piccolo), L'albero di mandarini (Rizzoli, da Diego Guida) e Giorni felici della salernitana Zuzu ( Coconino Press, da Valeria Parrella). 

La presenza della giovane e intraprendente etichetta pomiglianese e dei sei narratori della Campania - ai quali si aggiungono Diego De Silva e Franco Di Mare come promotori rispettivamente di Nova di Fabio Bacà (Adelphi) e Giuditta e il Monsù di Costanza DiQuattro (Baldini +Castoldi) - costituisce uno degli elementi caratterizzanti di questa prima fase nella settantaseiesima edizione del maggiore premio letterario italiano.

Con 74 partecipanti ha superato il record assoluto raggiunto nel 2021 con 62 segnalazioni e toccherà al comitato direttivo guidato da Melania G. Mazzucco – dove si trovano l’altro napoletano di nascita Antonio Scurati e l’irpino Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci che organizza lo Strega – selezionare i 12 semifinalisti. La cui lista sarà annunciata alle 11 di giovedì 31 marzo nella Sala del Tempio di Adriano della Camera di commercio di Roma. Quindi si arriverà ai cinque finalisti che nella serata del 7 luglio al Ninfeo di Villa Giulia si contenderanno il trofeo del liquore di Benevento.

L’anno scorso prevalse Emanuele Trevi con Due vite (Neri Pozza). Ora i giochi per la successione possono dirsi ufficialmente aperti e tra i candidati quantomeno alla dozzina si rincorrono i lavori proprio di Ardone, di Claudio Piersanti (Maledetto Vronskj, Rizzoli), di Michela Marzano (Stirpe e vergogna, Rizzoli), di Raffaele Nigro (Il cuoco dell’imperatore, La nave di Teseo), di Giorgio Van Straten (Una disperata vitalità, HarperCollins), di Carmine Abate (Il cercatore di luce, Mondadori), di Carmine Desiati (Spatriati, Einaudi), di Alessandro Zaccuri (Poco a me stesso, Marsilio), di Pupi Avati (L’alta fantasia, Solferino). Ma tutto ciò già appartiene all’ambito del toto-Strega.

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