Zerocalcare al Comicon 2023: «Bene le serie, ma i fumetti sono ancora di salvezza»

«Per fortuna ho ancora ben viva in me la scintilla di volere raccontare le mie storie»

Zerocalcare al Comicon 2023
Zerocalcare al Comicon 2023
di Diego Del Pozzo
Lunedì 1 Maggio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 2 Maggio, 08:18
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L'incontro domenicale con Zerocalcare al Comicon 2023 ha luogo in un clima surreale e probabilmente irripetibile, col fumettista romano e il suo editore di Bao Publishing, Michele Foschini, a dialogare sul palco dell'Arena Flegrea mentre dall'esterno arrivano i suoni delle trombe e i cori dei tifosi che si dirigono verso lo stadio Maradona per Napoli-Salernitana. Sulle teste dei due ospiti si vedono e si sentono gli elicotteri che sorvolano tutta l'area di Fuorigrotta, mentre ovunque si respira un'atmosfera di febbrile attesa.

La chiacchierata, comunque, scorre via piacevole tra battute («Ricorderemo questa giornata per generazioni», scherza Zero) e persino qualche gustosa anticipazione dell'attesissima nuova serie animata «Questo mondo non mi renderà cattivo», con la quale Michele Rech (il vero nome del fumettista di Rebibbia) ritorna su Netflix dal 9 giugno dopo il successo della precedente «Strappare lungo i bordi» di due anni fa.

Composta da sei episodi di circa mezz'ora ciascuno, sarà ambientata nello stesso universo narrativo di quella del 2021 e ne riproporrà i personaggi più amati (Sarah, Secco, l'Armadillo, doppiato anche stavolta da Valerio Mastandrea), ma per raccontare una storia tutta nuova.

 

Per Zerocalcare «il modo più efficace per godersi la serie è guardarla al ritmo di due episodi alla volta, cioè a blocchi di un'oretta, senza abbandonarsi a un binge watching sfrenato. Già so che mi farò un fegato grosso così a leggere qualsiasi commento sui social. In realtà, scherzi a parte, posso dire di essere contento del risultato finale. E grazie a queste due esperienze nell'animazione sono anche riuscito a scendere a patti col lavorare con altre persone, in un processo creativo nel quale io faccio la mia parte e poi la consegno a una collettività di professionisti che, a loro volta, la rielabora e la raffina per restituirmi un risultato finale capace di provocarmi emozioni piacevoli diverse rispetto a quando lavoro da solo a un fumetto. In questo caso, infatti, ho chiaro nella mente fin dall'inizio quale sarà il risultato finale su carta, mentre con le serie animate il tutto mi spiazza sempre in modo positivo».

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Tra la produzione della serie per Netflix e un ritmo di pubblicazione dei suoi volumi a fumetti con Bao sempre molto regolare, oltre a tante altre collaborazioni per illustrazioni e copertine varie e assortite, i ritmi di lavoro di Zerocalcare continuano a essere sempre molto intensi: «Infatti, sto anche un po' sbroccando», scherza. «Però, per fortuna, ho ancora ben viva in me la scintilla di volere raccontare le mie storie. Anzi, per me i fumetti rimangono un'ancora di salvataggio e una boa». 

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