Il 25 febbraio ricorreranno i 150 anni dalla nascita di Enrico Caruso. A dare il via alle celebrazioni il ministero della Cultura che ieri ha ospitato, nella sala Spadolini, la presentazione del primo museo nazionale dedicato al tenorissimo, alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano, del direttore generale dei musei Massimo Osanna, del direttore di Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani e della curatrice Laura Valente. Ma anche del sindaco di Firenze Dario Nardella, dell'assessore al Turismo del Comune di Napoli Teresa Armato e del collezionista Luciano Pituello. Il museo Caruso verrà inaugurato, lavori permettendo, il 20 luglio e trasformerà la monumentale sala Dorica di Palazzo Reale in una «stanza delle meraviglie» con esposizione di cimeli, grammofoni, animazioni in 3D e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche.
Dopo aver espresso la sua «felicità per il compimento dell'impresa», Sangiuliano ha parlato di don Enrico come «un esempio eccelso del genio italico, capace di innovare nel solco della tradizione, comprendendo in pieno come valorizzare il proprio talento nel segno della modernità. Fu il primo a capire e a utilizzare le immense potenzialità dell'industria discografica. La popolarità globale della canzone napoletana è intimamente legata al suo nome». Poi un appello al sindaco Gaetano Manfredi: «Potrebbe essere una bella idea intitolare l'aeroporto di Napoli a Caruso, visto che a Napoli transitano persone che vengono dagli Stati Uniti, paese a cui lui deve molto della sua affermazione».
La presentazione si è conclusa con la voce di Caruso: «'A vucchella», scritta da Gabriele D'Annunzio, musicata da Francesco Paolo Tosti e incisa nel 1919, ascoltata grazie a un grammofono d'epoca messo a disposizione da Pituello.
Intanto, i turisti possono visitare il piccolo museo aperto da un privato nella casa del tenore in via Santi Giovanni e Paolo. E il 25 febbraio al Memus del San Carlo sarà sancita la collaborazione tra il museo Caruso e il Comune di Napoli con la donazione degli atti di nascita e morte del tenore, conservati nell'archivio del municipio cittadino.