Un percorso d’amore. Che dura da sessant’anni. Al fianco di chi più ha bisogno di prossimità, ascolto, attenzione, cura: gli ammalati. È la vocazione specifica che connota l’impegno dell’AMAMI (Associazione Mariana Assistenza Malati d’Italia), presieduta da Daniele Somma, che domani a Napoli celebrerà l’importante anniversario con un duplice evento, laico e religioso, nel segno di quel supplemento d’anima al femminile di impronta mariana che caratterizza i percorsi di tante e tanti volontari dell’Associazione. L’appuntamento è sabato 28 ottobre alle ore 16.30 nella monumentale Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte.
L’evento, in due tempi, si apre non a caso con la presentazione del libro del medico oncologo e senologa Immacolata Capasso, dal titolo «L’AMAMI…un percorso d’amore», scritto e pubblicato per volontà della fondatrice Maria Follieri, che sarà distribuito gratuitamente ai soci che interverranno «allo scopo di far conoscere – spiega Immacolata Capasso - soprattutto ai giovani le radici della nostra Associazione, e di celebrarne così il carisma della Fondatrice soprattutto in questi tempi di crisi in cui si avverte fortemente il bisogno di una maggiore solidarietà tra le persone». Con l’autrice del libro, dopo i saluti del presidente AMAMI Daniele Somma e dell’assistente spirituale dell’Associazione padre Michele Carlone, all’incontro - moderato da Elena Scarici, vicepresidente regionale dell’UCSI Campania - interverrà anche la direttrice della Caritas Diocesana suor Marisa Pitrella.
Le conclusioni dell’incontro sono affidate al cardinale Emerito Crescenzio Sepe, che alle 18.30 presiederà la concelebrazione eucaristica della santa messa con i sacerdoti dell’AMAMI. In occasione dell’evento celebrativo, anche una mostra che attraverso vari pannelli racconta la fotostoria di questi primi sessant’anni di cammino assistenziale agli ammalati dell’Associazione, e un immancabile taglio di torta nei giardini della Basilica, graie alla disponibilità del Rettore padre Nicola Longobardi, con il contributo dell’antica pasticceria V.