Export, in Campania più 29% nel 2022: tirano i farmaceutici e l'agroalimentare

La Campania si conferma capofila delle esportazioni di beni al Sud, con un volume complessivo di 17,2 miliardi di euro

Vola l'export in Campania
Vola l'export in Campania
di Valerio Iuliano
Domenica 9 Aprile 2023, 09:00 - Ultimo agg. 10 Aprile, 09:35
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Vola l'export in Campania. Nel 2022 le aziende della regione hanno fatto registrare un aumento delle esportazioni di quasi il 30 per cento, rispetto al 2021. I dati Istat relativi allo scorso anno restituiscono un quadro complessivo tendente al rialzo per quasi tutte le regioni italiane. «Nel quarto trimestre 2022 - rileva l'Istituto - si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali: più ampia per il Nord-ovest (+3,2%), più contenuta per il Nord-est e il Sud e Isole (per entrambe +1,1%) e per il Centro (+0,8%). In tutto il 2022, rispetto all'anno precedente, l'export in valore mostra una crescita molto sostenuta (+20%) e diffusa a livello territoriale, seppure con intensità diverse: l'aumento delle esportazioni è molto marcato per le Isole (+58,0%), intorno alla media nazionale per il Centro (+23,4%) e il Nord-ovest (+19,6%), relativamente più contenuto per il Nord-est (+16,0%) e il Sud (+15,4%). Tutte le regioni registrano incrementi dell'export in valore, a eccezione del Molise (-12,1%): i più marcati per Marche (+82,0%) e Sardegna (+61,8%)». 

Quello della Campania è uno dei risultati più positivi, con un incremento del 29,4 per cento, nettamente superiore alla media nazionale ed anche al dato della Lombardia, che, da sola, assorbe quasi un quarto dell'export. La Campania si conferma capofila delle esportazioni di beni al Sud, con un volume complessivo di 17,2 miliardi di euro, che denota una crescita significativa non solo rispetto allo scorso anno (13,3 miliardi) ma anche nel confronto con il periodo pre-Covid.

Nel 2019 il valore complessivo delle esportazioni era pari a 12,3 miliardi. Lo scorso anno, dunque, si è ulteriormente consolidato il trend che si era già delineato nel periodo successivo alla pandemia. Le vendite di beni verso l'estero avevano già fatto registrare nel 2021 una crescita a doppia cifra (+14,1%), ma l'incremento risulta ora raddoppiato. L'andamento positivo riguarda quasi tutti i settori merceologici, come si evince dai dati forniti da SRM, il centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo. 

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Tuttavia la crescita è più rilevante in termini numerici per i primi tre settori di export della Campania. Alimentari e bevande, farmaceutica e mezzi di trasporto costituiscono quasi il 60 per cento del totale delle vendite. Nel caso dei primi due, si tratta di una crescita che non si è mai arrestata, nemmeno nell'anno del Covid. L'alimentare, trainato dalle esportazioni di prodotti rappresentativi dell'identità del territorio - dalla pasta alla mozzarella di bufala, al pomodoro - registra un incremento che sfiora il 30 per cento. Le vendite complessive passano dai 3,5 miliardi del 2021 ai 4,5 del 2022. Non sono ancora noti i volumi delle esportazioni dei singoli comparti. Tuttavia è già evidente il boom dei prodotti tipici regionali. Nel caso dell'industria conserviera, ad esempio, dalle aziende campane deriva circa il 50 per cento del fatturato complessivo nazionale del comparto. Notevole la vocazione all'export, che determina un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro. I prodotti alimentari campani generano un volume globale di vendite all'estero, pari all'8,7 per cento del totale del Paese. Altrettanto significativo il boom dei prodotti farmaceutici, il cui volume di esportazioni passa da 2 a 3 miliardi, con un aumento del 44,3%. Un successo confermato anche dal recente ampliamento del sito Novartis a Torre Annunziata. Anche alla voce mezzi di trasporto si registra un incremento dell'export, con un valore complessivo passato da 1,6 a 2,2 miliardi. Si segnala, inoltre, la crescita di settori come prodotti in metallo, apparecchi elettronici e legno, carta e stampa. E soprattutto quella dell'abbigliamento (+17,7 per cento), dopo il periodo di crisi durante la pandemia. Il settore è quasi ritornato ai livelli pre-Covid. Il 55 per cento delle esportazioni regionali, secondo i dati forniti da Sace, riguarda le aziende del territorio napoletano, con un volume di vendite di 9,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda le specializzazioni territoriali, si registra l'andamento positivo dell'export di mozzarella di bufala di Napoli, Salerno e Caserta e dell'abbigliamento del capoluogo. Le principali destinazioni dell'export campano sono Svizzera (15,2 per cento), Stati Uniti (10,1) Germania (8,8) e Francia (8,2).

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