Fondi Ue, l'agricoltura 4.0 fa bene a tasche e ambiente

In campo Graded, l'azienda napoletana dei fratelli Grassi

Fondi Ue, l'agricoltura 4.0 fa bene a tasche e ambiente
Fondi Ue, l'agricoltura 4.0 fa bene a tasche e ambiente
di Nando Santonastaso
Venerdì 14 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16:02
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I fondi europei, in questo caso il Pon Imprese e competitività della programmazione 2014-2020, al fine di sviluppare un modello di agricoltura sostenibile in grado di coniugare la produzione, la gestione e l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili nei sistemi di coltivazione. E in grado di inserire a pieno titolo l'azienda che ne usufruirà nel circuito, per fortuna sempre più ampio, della sostenibilità ambientale ed economica, passaggio sempre più obbligato per contribuire alla riduzione delle emissioni nocive e alla qualità dell'attività produttiva. Nasce così il progetto Green Farm, ovvero un'azienda agricola intelligente, in grado cioè di funzionare e autosostenersi utilizzando esclusivamente fonti di energia rinnovabile come il sole, le biomasse e l'idrogeno. L'obiettivo è non solo di carattere economico, ovvero la riduzione dei costi di gestione energetica di un'impresa agricola, ma anche ambientale con la prospettiva di un azzeramento dell'energia primaria e una riduzione delle emissioni in atmosfera di poco inferiore alle 150 tonnellate/anno di CO2.

In campo Graded, l'azienda napoletana dei fratelli Grassi, che dal 1958 lavora nel campo delle soluzioni energetiche integrate con un altissimo livello di ricerca e innovazione tecnologica; il Dipartimento di Agraria della Federico II che ha messo a disposizione la propria Azienda agricola sperimentale di Castel Volturno; e CMD, azienda potentina di Atella. È stata Graded, capofila del progetto, ad aderire nel 2018 al Bando Fabbrica intelligente, Agrifood e Scienze della vita dell'allora Ministero dello Sviluppo economico proponendo un modello di agricoltura sostenibile attraverso, appunto, il progetto Green Farm.

Il costo complessivo del progetto è di 4 milioni e 700mila euro, le percentuali di cofinanziamento sono del 60% sulla Ricerca e 35% sullo Sviluppo Sperimentale. 

Nell'attuale configurazione sono disponibili un impianto fotovoltaico, un solare termico e un piccolo impianto a idrogeno che al momento, come spiega l'azienda, «ha uno scopo più dimostrativo che di applicazione pratica, ma che presenta grandi potenzialità per il futuro poiché sarà fondamentale per stoccare gli eccessi di energia elettrica prodotti dagli impianti rinnovabili (caratterizzati dalla non programmabilità della produzione) e utilizzarli quando sarà più necessario, sfruttando i principi dell'elettrolisi e il meccanismo di funzionamento delle celle a combustibile». Nel breve periodo Graded punta a realizzare anche due serre idroponiche di 450 metri quadri. Del sistema faranno parte altresì un pirogassificatore (realizzato da CMD ma gestito da Graded) che consente di smaltire scarti e residui agricoli per la produzione di energia termica ed elettrica, una caldaia a biomassa. 

«Proponiamo un modello di incremento della sostenibilità in agricoltura spiega Graded - capace d coniugare la produzione, la gestione e l'utilizzo dell'energia da fonti rinnovabili (FER) nei sistemi colturali anche con la valorizzazione di biomasse derivanti dalle medesime operazioni agricole in un approccio innovativo integrato e intelligente, in grado di determinare tangibili vantaggi produttivi e ambientali, oltre che una minore contaminazione dei suoli e un decisivo incremento della resilienza territoriale». Tra le peculiarità del progetto anche lo sviluppo di un Energy Management System (EMS), un Sistema informatico che comprende una piattaforma software per l'individuazione di schemi e strategie di gestione delle differenti risorse energetiche che possano rendere l'azienda più efficiente da un punto di vista sia energetico che economico. Graded attraverso Green Farm ha avuto l'opportunità di ampliare la propria area di business, entrando a pieno titolo nel mercato costituito dall'industria agroalimentare. E ha rafforzato nei fatti il valore del supporto europeo alla crescita delle aree più deboli alle quali sono destinate le maggiori risorse dei cicli ordinari di programmazione: non più fondi sostitutivi dei mancati investimenti nazionali, com'è spesso accaduto, ma come opportunità di ricerca e innovazione che vedono il Sud ancora indietro ma non più all'anno zero. Anche nella sfida energetica. 

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