Ita, nozze con Lufthansa al decollo: pronto l'aumento di capitale. Da Francoforte in arrivo 250 milioni per il 40% della compagnia

Sciolti anche gli ultimi nodi per l’accordo quadro la guida operativa nelle mani del colosso tedesco

Ita, nozze con Lufthansa al decollo: pronto l'aumento di capitale. Da Francoforte in arrivo 250 milioni per il 40% della compagnia
Ita, nozze con Lufthansa al decollo: pronto l'aumento di capitale. Da Francoforte in arrivo 250 milioni per il 40% della compagnia
di Umberto Mancini
Mercoledì 19 Aprile 2023, 22:48 - Ultimo agg. 21 Aprile, 09:09
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Il D-day, la data fatidica per la chiusura dell’accordo con Lufthansa dovrebbe essere il 21 aprile. «L’operazione - ha detto il presidente di Ita Antonino Turicchi - è definita, poi il fatto che qualcuno la vuole cambiare di una virgola fa parte della negoziazione». Il condizionale insomma è d’obbligo, ma già domani il cda del vettore italiano potrebbe prendere atto della volontà del governo di cedere una quota azionaria (il 40%) a Lufthansa e quindi deliberare sulla proposta di aumento di capitale riservato al colosso tedesco. Poi la palla passerà all’Unione europea per il via libera finale. Di certo il governo vuole chiudere la partita entro aprile. 

IL MECCANISMO
Dopo mesi di trattative, a tratti estenuanti, il matrimonio è dunque pronto a decollare. L’operazione prevede una iniezione di capitale da 250 milioni di euro da parte dei tedeschi per avere il 40% della compagnia, mentre il Tesoro investirà altri 250 milioni per rafforzare il patrimonio. Se l’ingresso nell’azionariato è scontato, anzi dato per certo dalle parti, più articolato è il percorso per arrivare alla valutazione finale del vettore tricolore. 
Secondo i rumors alla fine del percorso di privatizzazione, lo Stato incasserà una cifra tra i 900 milioni e il miliardo.

Anche perché Ita, nonostante gli scossoni di questi mesi (l’uscita di scena con polemiche del presidente Altavilla, quella dei Fondo Usa Certares e prima ancora di Msc), si sta difendendo sul mercato. In cassa - ha spiegato l’ad Fabio Lazzerini - ci sono 400 milioni. E «nel primo trimestre di quest’anno chiuderemo con il 18% in più di cassa rispetto al nostro budget, i ricavi sono invece a quota 345 milioni». 

Vanno bene anche le prenotazioni: circa un 10-12 per cento in più rispetto alle previsioni. Proprio il buon andamento operativo, al netto dei costi per i carburanti, è oggetto di discussione. I patti parasociali dovranno infatti stabilire sulla base di parametri oggettivi il valore finale di Ita. Questo è l’ultimo scoglio da superare, anche se il negoziato è in discesa. Ai tedeschi piace molto la possibilità, anzi la certezza, di poter contare su Fiumicino come nuovo hub di riferimento per l’Asia, l’Africa e l’America. Sono entusiasti dell’efficienza dello scalo romano che servirà anche a compensare la quasi saturazione degli aeroporti tedeschi. Non solo. Le condizioni poste da Lufthansa sono state tutte accettate: dalla guida operativa della compagnia fino alla manleva sulle cause degli ex dipendenti di Alitalia, dalla flotta di Ita, che non dovrà essere superiore ai 100 aeroplani nei prossimi 5 anni fino al focus sul lungo raggio. Si ragiona, come detto, sui tempi della cessione dell’altro 60% in mano allo Stato che dovrebbe materializzarsi dopo il 2026. Sulla governance giochi aperti anche se è probabile che il 12 maggio 2023, data indicata per la seconda convocazione dell’assemblea di Ita, ci possano essere delle novità. 
 

 

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