Manovra targata Sud nel 2021:
ecco gli sgravi e meno burocrazia

Manovra targata Sud nel 2021: ecco gli sgravi e meno burocrazia
di Nando Santonastaso
Sabato 2 Gennaio 2021, 09:32 - Ultimo agg. 3 Gennaio, 11:58
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Si faceva fatica per anni a trovare persino la parola Mezzogiorno nelle leggi di Bilancio. E trovare il ricasco meridionale di risorse destinate a tutto il Paese non era mai un'impresa agevole, incognite sui decreti attuativi a parte. Stavolta è diverso, a prescindere dalle fibrillazioni e dai dubbi di tenuta del governo Conte. Una certa impronta sudista si vede nella manovra 2021 appena approvata dalle Camere, sulla scia del Piano Sud 2030 che ha imposto il superamento del divario come obiettivo anche politico primario, anche se resta un azzardo al momento parlare di svolta, specie per l'aggravante del Covid su un contesto socio-economico che rimane debole e precario.


Di sicuro l'introduzione della fiscalità di vantaggio per le imprese che operano nel Mezzogiorno, con il taglio a scalare del 30% del costo del lavoro fino al 2029 è una misura in grado di fare la differenza rispetto al passato. Accolta con grande realismo dalle imprese meridionali (nonostante una certa diffidenza di quelle settentrionali di Confindustria), la misura per diventare strutturale dovrà comunque ottenere il via libera definitivo dell'Ue una volta che si tornerà all'ordinario nell'attuazione delle norme e dei regolamenti europei.

Ma intanto il regime di sospensione dello stop agli aiuti di Stato resterà in vigore fino alla metà di quest'anno, permettendo alla fiscalità di vantaggio di consolidarsi ulteriormente dopo i primi 4 mesi. E poi, non va dimenticato che il governo ha deciso comunque di prevedere le necessarie coperture nella legge di Bilancio, indicando a Bruxelles che su questo provvedimento è pronto, per così dire, anche alle barricate. La trattativa peraltro sembra continuare su basi piuttosto confortanti (l'Ue considera la fiscalità di vantaggio il valore aggiunto del Piano Sud 2030, particolarmente apprezzato dai Commissari) ma tutto o quasi dipenderà dal via libera alle proposte italiane sugli investimenti del Next generation Eu. Un nesso diretto forse non ci sarà ma la credibilità complessiva del nostro Paese nei confronti dell'Ue peserà moltissimo anche sul futuro della fiscalità voluta dal ministro Provenzano.


Nella manovra 2021, inoltre, l'incentivo nazionale previsto per l'assunzione di giovani è potenziato di un anno per le regioni del Mezzogiorno. Le assunzioni di giovani under 36 che avverranno entro il 2022 nelle Regioni del Mezzogiorno beneficeranno, infatti, di uno sgravio contributivo del 100% nel limite di 6 mila euro l'anno per i primi quattro anni (mentre per le restanti Regioni la misura vale per tre anni). Questo vuol dire che per ogni nuova assunzione effettuata da un'impresa del Mezzogiorno sarà possibile avere uno sgravio contributivo di 24 mila euro totali in quattro anni.


È stato inoltre esteso fino al 2022 il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno (cosiddetto Bonus Sud) con uno stanziamento di oltre 1 miliardo di euro. La misura, già sperimentata positivamente, viene rafforzata (nel 2020 valeva 657 milioni di euro), con l'obiettivo di incrementare ulteriormente gli investimenti privati delle imprese del Mezzogiorno, anche al fine di colmare il gap di innovazione di processo e di prodotto del sistema industriale meridionale con il Centro-Nord.
Potenziata e prorogato, ancora, per il periodo 2021-2022 il credito d'imposta per gli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi i progetti in materia di Covid 19. L'incentivo spetta nella misura del 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro, nella misura pari al 35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro, nella misura del 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.


GLI ECOSISTEMI
Di particolare interesse, in prospettiva, anche il finanziamento dei cosiddetti Ecosistemi dell'innovazione nel Mezzogiorno, la replica cioè del modello di San Giovanni a Teduccio nelle altre città del Sud dove già operano in sinergia imprese e università. Si partirà quest'anno con l'avvio delle prime progettazioni ma l'obiettivo è di accelerare il più possibile per coinvolgere i big anche internazionali di ogni settore in vista della ripresa. Ma forse la vera speranza di rilancio anche in termini di efficienza e produttività del Sud è legata al piano di assunzioni entro il 2023 di 2.800 giovani di competenze qualificate nella Pubblica amministrazione, tallone d'Achille di troppe Regioni. La rigenerazione amministrativa non a caso è uno dei punti nodali del Piano Sud 2030. Dati statistici dimostrano che negli ultimi dieci anni una delle motivazioni della ridotta capacità amministrativa, in particolare delle amministrazioni locali, è il notevole calo dell'occupazione ed il contemporaneo aumento dell'età media dei dipendenti. Il reclutamento avverrà mediante concorsi pubblici, per titoli ed esami, organizzati dal Dipartimento della funzione pubblica.

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