Rottamazione cartelle 2023,
quanto si risparmia?

Riguarda i debiti con l’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022

Rottamazione cartelle 2023, quanto si risparmia?
di Marta Giusti
Mercoledì 24 Maggio 2023, 10:48 - Ultimo agg. 16:32
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Rottamazione quater. Con la Manovra 2023 è stata introdotta una nuova Definizione agevolata per i debiti con l’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Previsto anche il cosiddetto "stralcio" delle cartelle fino a 1.000 euro. Si tratta dell’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, dei singoli debiti affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo appunto fino a 1.000 euro. Per questo stralcio non serve alcuna domanda. Ma quanto si risparmia, e come funziona la rottamazione quater?

Cosa si paga

La defizione agevolata è riservata alle somme a titolo di capitale; alle spese per le procedure esecutive e  ai diritti di notifica. Per le sanzioni per violazioni del Codice della strada e le altre multe - diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali - non si pagano gli interessi, comprese le maggiorazioni, quelli di mora e di rateizzazione e l’aggio.

I risparmi

Il risparmio deriva in particolare dall’azzeramento delle sanzioni, degli interessi di mora e dell’aggio.

Su un debito di a 10mila euro scaduto il 1° gennaio 2010, a titolo di esempio, si dovrebbero pagare circa 20mila euro, compresivi di sanzioni al 30%, interessi e aggio, ovvero il doppio. Con la rottamazione, invece, si può risparmiare anche la metà.

Cosa rottamare

Le Faq dell’Agenzia delle entrate specificano che la Rottamazione-quater riguarda tutti i carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Ci sono poi i carichi affidati dalle casse/enti previdenziali di diritto privato rientrano nella Definizione agevolata solo se l’ente, entro il 31 gennaio 2023, ha provveduto a: adottare uno specifico provvedimento; trasmetterlo, sempre entro la stessa data, ad Agenzia delle entrate-Riscossione; pubblicarlo sul proprio sito internet.

Le casse/enti previdenziali di diritto privato che hanno deliberato entro il 31 gennaio 2023 che i propri carichi rientrano nell’ambito applicativo della Definizione agevolata sono: CNPA FORENSE – Cassa Nazionale di previdenza ed assistenza forense; ENPAB – Ente nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei biologi;
CNPR – Cassa Ragionieri; ENPAV – Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari; INPGI “GIOVANNI AMENDOLA” – Istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani.

Come si paga

C’è tempo fino al 30 giugno 2023. Il contribuente deve presentare una dichiarazione di adesione online sul sito dell’Agenzia delle entrate-Riscossione. L’Agenzia delle entrate-Riscossione trasmetterà ai contribuenti la “Comunicazione delle somme dovute” entro il 30 settembre 2023. Si può pagare alternativamente in un’unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023; in 18 rate, la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute, con scadenza rispettivamente il 31 ottobre (invece che il 31 luglio) e il 30 novembre 2023. Le restanti rate, di pari ammontare, scadranno il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. Ricordiamo che, in caso di pagamento rateale, a decorrere dal 1° novembre 2023 si dovranno pagare anche gli interessi al tasso del 2% annuo.

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