Giornali, Molinari direttore della Repubblica: via Verdelli. Giannini alla Stampa

Giornali: Molinari direttore della Repubblica, Giannini alla Stampa
Giornali: Molinari direttore della Repubblica, Giannini alla Stampa
Giovedì 23 Aprile 2020, 16:27 - Ultimo agg. 23:47
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Il gruppo editoriale Gedi passa sotto il controllo di Exor ed è immediato il cambio di governance e dei direttori di tutte le testate giornalistiche. Maurizio Molinari è il nuovo direttore di Repubblica e direttore editoriale dell'intero gruppo. Maurizio Giannini è il direttore della Stampa e lo sarà anche del network di giornali locali Gnn. «Le decisioni che abbiamo preso definiscono le basi di una organizzazione chiara e coesa, premessa indispensabile per raggiungere i traguardi ambiziosi che ci siamo dati», sottolinea John Elkann assumendo il ruolo di presidente.

Alla guida esecutiva c'è Maurizio Scanavino come amministratore delegato e direttore generale. «Ci aspetta un percorso impegnativo e straordinario», dice Elkann: «Con coraggio e con senso di responsabilità abbiamo scelto di abbracciare l'innovazione e la trasformazione digitale per scrivere insieme il futuro del giornalismo e dell'intrattenimento di qualità». E come nuovo editore garantisce: «I principi che sono all'origine del nostro gruppo non cambieranno: continueremo a difendere la libertà di espressione e a impegnarci per garantire un'informazione responsabile e libera da qualunque condizionamento. I valori di sempre insieme a nuove idee saranno la nostra forza oltre che il punto di riferimento per tutte le persone che lavorano in Gedi».

Nel nuovo assetto dei vertici giornalistici che affianca il riassetto azionario Mattia Feltri assumerà la direzione di Huffington Post continuando a firmare il 'Buongiorno' de La Stampa. Linus (nome d'arte di Pasquale di Molfetta) sarà il direttore editoriale del polo radiofonico con Radio Capital, Radio DeeJay, e m2o.

A Molinari, come direttore editoriale del gruppo, il nuovo cda di Gedi affida «il compito di valorizzare la forza giornalistica, i prodotti editoriali e i contenuti intellettuali del gruppo anche attraverso lo sviluppo di progetti innovativi e multimediali». Il cda ha «espresso gratitudine per il lavoro svolto nel corso dell'ultimo anno» da Carlo Verdelli, direttore di Repubblica da febbraio 2019, e «piena solidarietà per le intimidazioni che sono state rivolte contro la sua persona». Nella società si chiudono gli anni legati al controllo della famiglia De Benedetti e si apre la stagione di Exor della famiglia Agnelli. L'acquisizione della quota del 43,78% da Cir, annunciata a inizio dicembre 2019, è stata perfezionata facendo confluire la partecipazione in una nuova società, Giano Holding che avrà in portafoglio il 60,9% del capitale sociale di Gedi ed il 63,21% dei diritti di voto.

Rileverà infatti anche un 5,06% dalla Mercurio della famiglia Perrone ed il 6,07% delle 'partecipazioni Caracciolo', da Sia Blu e Giacaranda Caracciolo. Cir e Mercurio saranno azionisti in trasparenza di Giano con una quota del 5% ciascuno (con Exor hanno previsto patti parasociali ed una opzione put & call esercitabile dal terzo anno). Per tutta l'operazione è stato mantenuto fermo lo stesso prezzo pagato a Cir, 0,46 euro per azione. Ed è il prezzo (in linea con gli attuali valori di Borsa) dell'offerta pubblica di acquisto obbligatoria che Giano Holding è tenuta a promuovere sulle altre azioni Gedi in circolazione, puntando al delisting, «Dopo la prima aggregazione del 2014 tra La Stampa e Il Secolo XIX, la cui storia è legata alla famiglia Perrone, sono lieto di continuare insieme ad Exor e John Elkann il mio impegno nell'editoria» commenta l'editore Carlo Perrone.

«I cdr (Comitati di redazione, ndr) dei 13 giornali locali Gnn hanno appreso la notizia della nomina di Maurizio Molinari alla direzione di Repubblica e alla direzione editoriale del gruppo Gedi, di Massimo Giannini alla direzione de La Stampa e dei giornali Gnn, oltre agli ulteriori avvicendamenti tra testate, azionariato e vertici aziendali. Un nuovo assetto del gruppo Gedi che arriva in un momento storico particolarmente complesso e in cui tutte le componenti dei quotidiani locali hanno dato prova e dimostrazione di grande professionalità e attaccamento alla propria testate». Lo scrive il coordinamento dei Cdr delle testate locali Gedi (Gazzetta di Mantova; Gazzetta di Modena; Gazzetta di Reggio; Il Mattino di Padova; Corriere delle Alpi; Il Piccolo; Il Tirreno; La Nuova Ferrara; La Nuova Venezia; La Provincia Pavese; La Sentinella del Canavese; La Tribuna di Treviso; Il Messaggero Veneto).

«Le vendite in edicola, da quanto ci è dato sapere, volgono al positivo e anche i numeri che ci vengono restituiti dal web sono buoni. La dirigenza e la nuova proprietà hanno avuto - semmai servisse una riprova - la certezza di poter contare su un gruppo di giornalisti, collaboratori e fotografi di alto livello. In questi 50 giorni di emergenza è emerso chiaramente quanto i nostri giornali locali siano riferimento essenziale per i cittadini. È da qui che chiediamo alla nuova proprietà di ripartire. È necessaria un'analisi accurata dei motivi di crescita registrati ovunque, con risultati in alcune realtà eclatanti, legati certamente alla fame di informazione seria e professionale che la nostra qualità garantisce e al legame indissolubile col territorio delle nostre testate, ma anche a nostro avviso alla chiusura di bar e pubblici esercizi in cui i giornali vengono letti gratis da migliaia di persone. Una situazione che gli editori devono iniziare ad affrontare e tentare di risolvere, per difendere il prodotto cartaceo che, come dimostrano queste ore, può convivere benissimo e crescere anche insieme al web. Auspichiamo di poter essere quindi messi a conoscenza, il prima possibile, delle strategie aziendali attraverso un incontro da troppo tempo congelato proprio per permettere un sereno trasferimento di quote societarie. In un momento di grande difficoltà sociale l'informazione di qualità si sta riaffermando, vogliamo continuare ad essere protagonisti ma per farlo serve avere certezze e prospettive lungimiranti. Resta la perplessità per la concomitanza delle nuove nomine dell'editore con la sostituzione di Carlo Verdelli proprio nel giorno della mobilitazione contro le minacce di morte rivolte in queste settimane all'ormai ex direttore di Repubblica». 
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