Telecom agli spagnoli, il Pd: il governo riferisca. Il Pdl: un disastro. M5S: commissione d'inchiesta. La Cgil: inquietante

Franco Bernabe'
Franco Bernabe'
Martedì 24 Settembre 2013, 10:36 - Ultimo agg. 15:29
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Il passaggio di Telecom Italia agli spagnoli di Telefonica preoccupa sindacati e politica, mentre la Confindustria si dice neutrale e sottolinea che non conta la bandiera.



«Le vicende contestuali di Alitalia e Telecom rappresentano in modo impietoso l'esito di una lunga catena di errori in gran parte dovuti all'assenza ventennale di una politica industriale e, conseguentemente, alla prevalenza degli interessi privati sugli interessi pubblici», afferma il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. «È necessario - aggiunge - che il governo venga al più presto in Senato a riferire sul grave declino del sistema industriale italiano che coinvolge due imprese strategiche per i nostri servizi pubblici. La vicenda Alitalia conferma la sciagurata disinvoltura con cui nel 2008 sono stati buttati al vento cinque miliardi di euro dal Governo Berlusconi. Il caso Telecom è, sotto il profilo dell'interesse nazionale, ancora più serio. L'Italia sta perdendo il controllo di una grande società che, prima di essere privatizzata (nel 1997) era all'avanguardia tecnologica, non aveva debiti ed era in grado di crescere in Italia e nel mondo - prosegue -. Oggi Telefonica, il cui principale asset è un debito di 66 miliardi, sta assumendo il controllo di Telecom con poche centinai di milioni».



«Le notizie che arrivano sul caso Telecom sono molto preoccupanti perché riguardano asset stragici del nostro paese. Chiedo pertanto che il governo venga al più presto a riferire alla Camera circa il futuro di questa azienda». Lo afferma il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza.



«La vendita di Telecom alla spagnola Telefonica rappresenta un vero disastro per il sistema industriale italiano. Per di più la Telefonica è oberata di debiti per cui non si sa il destino complessivo di tutta l'operazione - commenta - il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto -. Sulla Telecom, prosegue, si sono esercitati in molti, compresi alcuni imprenditori "coraggiosi" vicini alla sinistra. L'esito complessivo è una catastrofe che pagheremo caro per quello che riguarda la qualità del sistema industriale italiano».



«Sulla vendita di azioni Telco alla società spagnola Telefonica e sul conseguente nuovo assetto di controllo di una delle imprese chiave per lo sviluppo del nostro Paese, Telecom Italia, serve un quadro dettagliato per esprimere qualsiasi giudizio ma è evidente che è proprio la mancanza di dettagli e di chiarezza che alimenta le preoccupazioni. Per questo chiedo al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di venire in Aula alla Camera dei deputati a illustrare la valutazione e le considerazioni del governo su un'operazione che rientra nelle logiche di mercato, e come tale non è stata preannunciata, ma coinvolge da molto vicino tutti gli sforzi e gli investimenti che le imprese e le pubbliche amministrazioni stanno mettendo in campo per affrontare la sfida dell'economia digitale». Lo afferma in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta.



«Ci sono delle responsabilità politiche oggettive», per questo «chiederemo sicuramente una commissione d'inchiesta su Telecom che faccia luce». Lo dice il capogruppo del M5S al Senato, Nicola Morra. Sulla stessa linea il collega alla Camera Alessio Villarosa, che alza il tiro su un'altra vicenda al centro delle cronache economiche di questi giorni: «valuteremo - spiega Villarosa - se chiedere una Commissione d'inchiesta non solo per Telecom ma anche su Alitalia. Questo metodo di svendita di aziende italiane non ci piace affatto». «Hanno privatizzato queste società dicendo ai cittadini che i privati avrebbero fatto meglio - afferma Villarosa - ora addirittura si cerca di svenderle all'estero. Non è da escludere che un piano per giungere a questo risultato ci fosse già, sin dal principio».



La Cgil e la federazione della comunicazione del sindacato (Slc) ritengono che l'operazione Telefonica Telecom abbia «contorni inquietanti e chiedono al Governo di convocare le parti sociali e gli azionisti sulla questione. La Cgil - si legge in una nota - chiede «elementi di chiarezza» sul piano industriale in assenza dei quali i ministeri competenti dovranno esercitare i poteri previsti dalla golden share per dettare tutte le «condizioni necessarie a salvaguardare gli interessi generali e le tutele occupazionali di migliaia di lavoratori».



«La preoccupazione principale è quella della tenuta occupazionale, su questo vogliamo garanzie». Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. L'acquisizione di Telecom da parte di Telefonica «si commenta da sola: non è una bella pagina economica per il Paese», aggiunge. «Mentre Enel, rimasta sotto controllo pubblico, ha acquisito aziende spagnole - continua - diventando uno dei primi gruppi mondiali dell'elettricità, Telecom privatizzata del tutto finisce in mano agli altri». Quindi, per Bonanni «non è una buona pagina economica italiana». «Per questo dico al governo: cautela», aggiunge il segretario generale della Cisl, riferendosi alle privatizzazioni. «Fino a che si parla di aziende che perdono soldi -avverte Bonanni- si può discutere, ma se si parla di aziende che producono e portano avanti il nome dell'Italia dando prestigio al Paese, allora è davvero diabolico pensare di alienarle».



Con la cessione della maggioranza di Telco agli spagnoli di Telefonica «ci stiamo trasformando in una specie di supermercato in cui le aziende straniere vengono e prendono le cose migliori»: questo il commento del segretario nazionale della Uil, Luigi Angeletti, secondo il quale «così continueremo ad impoverirci». «Abbiamo perso un'altra grande impresa - ha detto - avevamo tre compagnie telefoniche ed ora non ne abbiamo più nessuna. Perderemo quindi un altro pezzo importante delle grandi imprese e senza grandi imprese non si diventa un grande Paese».



«Un altro un asset, tra i più strategici per il Paese, come quello delle telecomunicazioni finisce sotto il controllo straniero». È quanto dichiara Stefano Conti, il segretario nazionale della Ugl Telecomunicazioni.



«L'operazione Telefonica-Telecom è uno snodo molto importante per il nostro futuro industriale - dice il direttore generale della Confindustria Marcella Panucci a l'Economia prima di tuttò su Radio1 Rai -. Tuttavia noi della Confindustria siamo neutri rispetto alla soluzione, nel senso che quello che rileva non è la nazionalità del capitale né le bandiere, quello che rileva è che siano promosse le condizioni di concorrenza che peraltro ci sono un mercato come quello delle telecomunicazioni. E soprattutto, che sia consentito di sfruttare al massimo le potenzialità delle reti di nuova generazione, quindi staremo a vedere quale sarà il piano che presenterà Telefonica»



La cessione di Telecom «è una grande sconfitta del sistema industriale italiano», afferma Gianni Alemanno del Pdl a Omnibus La7. «Si tratta di una società che deve gestire una realtà nazionale non facilmente negoziabile e contendibile, un po' come le autostrade - osserva Alemanno - e il fatto che passi a una realtà straniera, senza colpo ferire, senza nessun intervento del Governo e nel silenzio quasi totale se non dei giornali, crea un grosso problema e creerà un ulteriore smantellamento della realtà del nostro paese».