Aveva paura che i nipoti sapessero. Così quando il titolare del supermercato l'ha fermata prima che uscisse senza pagare con quello che aveva in borsa, ha chiesto di non far intervenire i carabinieri. «Ho pensato che poteva essere mia madre - racconta Francesco Sciucco, direttore del Se Bon di via Casilina, a Ferentino (Frosinone) - e ho rifatto il 112, dicendo che era tutto a posto. Poi ho deciso di regalarle quello che aveva preso. Non mi sento un eroe e non mi piace apparire, ho sempre lavorato con sacrificio ed onestà e quando posso cerco di aiutare gli altri».
LA RICOSTRUZIONE
Erano circa le 12 quando all'interno del negozio si è presentata una donna anziana. C'erano una decina di clienti e cinque dipendenti, la signora era già stata in quel negozio ed è conosciuta perché vive poco distante. È andata nel banco alimentari chiedendo mezza pagnotta di pane e poi ha iniziato a gironzolare per il supermercato. Si è fermata di fronte allo scaffale degli alimenti in scatola, ha preso una scatola di tonno e l'ha messa in borsa. Insieme al pane e alla mortadella che aveva chiesto poco prima al banco alimentari.
A quel punto ha provato a lasciare il negozio facendo finta di nulla, ma è stata fermata e le è stato chiesto di aprire la borsa, altrimenti sarebbero stati chiamati i carabinieri. Lei ha fatto un po' di resistenza, poi davanti alla chiamata e alla curiosità che inevitabilmente si era creata intorno a lei, ha deciso di raccontare tutto. Prima, però, aveva tirato fuori e riconsegnato la spesa.
«Ma non ditelo ai carabinieri, non voglio che i miei nipoti sappiano che la nonna è una ladra» - ha detto quasi in lacrime.
In realtà aveva rubato per necessità, perché a 82 anni e con una pensione di anzianità di poche centinaia di euro, arrivare a fine mese non è facile. Ci sono gli alimenti, le bollette, l'affitto della casa benché popolare e calmierato. Per questo non si riesce a fare fronte a tutto. Il direttore del supermercato si è fatto raccontare la storia della donna che è vedova e vive sola, ha quattro figli che però non navigano in buone acque e non sempre riescono ad aiutarla, oltre a sette nipoti.
Per questo «quando vuole sarà nostra ospite - aggiunge Francesco - pochi euro a me non cambiano la vita, a lei spero di aver regalato un sorriso».
La storia ha fatto presto il giro di Ferentino, centro di poco più di 21.000 abitanti alle porte del capoluogo ciociaro. Furti del genere nei supermercati - anche al Se Bon - avvengono e spesso «ce ne accorgiamo mancando dei prodotti che non sono passati in cassa», dicono dalla proprietà. Ci sono i furbi, ma anche i disperati che purtroppo sono sempre di più. Sono state oltre 2000 le persone in povertà assoluta aiutate dalla Caritas nella diocesi di Frosinone, Veroli e Ferentino lo scorso anno, secondo il rapporto Anello debole. Nella sola città dove si è verificato il furto sono 200 le persone in stato di indigenza.
«Noi cerchiamo di aiutare tutti - ha detto il sindaco, Antonio Pompeo - e i nostri servizi sociali seguono da vicino le pratiche. Il furto come gesto è da condannare ma quando si fa per metà necessità bisogna comprendere chi e perché lo mette in pratica. Il gesto degli imprenditori di pagare la spesa alla signora è stato veramente bellissimo».
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