Frosinone, delitto allo Shake: emergono altri filoni e la guerra tra bande della criminalità albanese

Oggi la salma della vitta verrà trasferita a Tirana

Frosinone, delitto allo Shake: emergono altri filoni e la guerra tra bande della criminalità albanese
Giovanni Del Giacciodi Giovanni Del Giaccio e Marina Testa
Giovedì 14 Marzo 2024, 07:14
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I contorni del delitto sono chiari, quelli sul movente cominciano a delinearsi meglio. L’omicidio di Kasmi Kasem, 27 anni, avvenuto tra la gente, sabato scorso, da un punto di vista giudiziario ha una prima definizione. Ieri il giudice per le indagini preliminari, Ida Logoluso, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Mikea Zaka, il 23enne che ha aperto il fuoco, ucciso il connazionale albanese e ne ha feriti altri tre. Il fermo non è stato convalidato perché trascorsa la flagranza del reato, ma il giudice ha ritenuto esistere tutti gli elementi per l’ordinanza che conferma le accuse di omicidio e triplice tentato omicidio. La ricostruzione è chiara, le immagini acquisite dagli investigatori della polizia di stato - al caso lavora la squadra mobile diretta da Flavio Genovesi - ricostruiscono alla perfezione l’accaduto, le prime dichiarazioni dell’indagato dopo essersi consegnato in questura confermano tutto. Dal giudice, invece, si era avvalso della facoltà di non rispondere. In Procura, però, si guarda anche su altri fronti.

NUOVI ORIZZONTI

All’ipotesi sentimentale sin dal primo momento si è creduto poco o niente. È quella che ha raccontato, costituendosi, il giovane che ha aperto il fuoco. Forse nel tentativo di nascondere i reali motivi che si celano dietro all’accaduto.
Tra le ipotesi più accreditate, allora, c’è una guerra tra bande di albanesi legata al traffico di sostanze stupefacenti. La vittima era nota, l’assassino meno ma il fatto che avesse 20.000 euro in casa e girasse armato confermerebbe proprio questa pista. Sugli sviluppi viene mantenuto riserbo, ma definito l’omicidio si cerca di capire cosa c’è intorno e se questi giovani virgulti della criminalità albanese abbiano compiuto il salto di qualità. Non è un mistero che gli albanesi gestiscano il mercato della droga, ma anche quello della prostituzione ma finora i loro affari erano filati lisci.
La novità sarebbe proprio il confronto tra bande rivali, qualcuno che avrebbe alzato troppo la testa e che meritava una “lezione”. In questo casi il giovane che ha sparato. Era una spedizione punitiva quella che la vittima, insieme ai tre feriti, aveva in animo allo “Shake” e la reazione è stata quella di chi sapeva che sarebbe finita male. È sul motivo del contendere che si concentrano, ora, gli accertamenti. È dal delitto che potrebbero svilupparsi ulteriori filoni d’inchiesta
 

I CONTROLLI

La città continua a essere guardata a vista. Ieri sono arrivati nel capoluogo anche i mezzi del reparto prevenzione crimine Lazio della polizia. Il timore di ritorsioni negli ambienti della criminalità albanese, anz di una vera e propria faida, ci sono sin dal primo momento. Al tempo stesso si vuole dimostrare che la presenza delle forze dell’ordine c’è, in modo di rasserenare i cittadini e dar loro un maggiore senso di quella che viene definita “sicurezza percepita”.
 

L’ADDIO

Nessun funerale convenzionale, almeno in Italia, per l’albanese freddato in via Aldo Moro da un suo connazionale.

Il feretro del giovane verrà trasferito in Albania. La salma si trova nella camera mortuaria dell’ospedale di Frosinone dove oggi, entro mezzogiorno, familiari e conoscenti potranno salutarlo per l’ultima volta. Ad occuparsi delle procedure per il rimpatrio l’impresa di onoranze funebri La Frusinate.

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