Mafia, Alfano lancia l'allarme a Palermo: «Non escludiamo il ritorno dello stragismo»

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano
Martedì 3 Dicembre 2013, 20:15 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 12:48
2 Minuti di Lettura
Abbiamo voluto organizzare a Palermo il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica per manifestare ai magistrati oggetto di insidiose minacce la nostra vicinanza. Lo Stato è più forte di chi lo vuole combattere». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, al termine del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto oggi a Palermo e a cui hanno partecipato le forze dell'ordine.



Alfano ha voluto che il Comitato si tenesse a Palermo per manifestare solidarietà ai magistrati vittime, recentemente, di intimidazioni «delle quali - ha spiegato - si trova traccia nelle indagini, ma anche in sofisticati anonimi». «Ogni attentato - ha proseguito - o sfida ai magistrati è un attentato ed una sfida allo Stato.
Abbiamo deciso un ulteriore rafforzamento dei dispositivi di sicurezza personale dei magistrati esposti e messo a loro disposizione ogni risorsa necessaria. Sono stati oggetto di numerose minacce - ha spiegato - per questo io oggi sono venuto a dire che lo Stato è dalla loro parte e metterà ogni mezzo a disposizione per la loro protezione». Alfano ha poi fatto cenno ai magistrati che si occupano delle misure di prevenzione, anche loro «particolare bersaglio di intimidazioni. Abbiamo nei loro confronti una particolare attenzione: vengono sfidati dalla mafia per i risultati raggiunti».



«Dobbiamo rafforzare sempre di più la metacampo della legalità e per questo il Prefetto costituirà immediatamente una task force per mettere insieme l'Agenzia nazionale dei beni confiscati, amministratori giudiziari, uffici giudiziari, il sindaco di Palrmo per potere dare una risposta all'emergenza abitativa di Palermo anche attraverso l'uso di beni confiscati alla mafia», ha proseguito Alfano, «Questa è una grande risposta dello Stato. Diamo atto ai magistrati di Palermo, a cominciare dal Procuratore generale Roberto Scarpinato, per avere contribuito in modo determinante a ideare questa proposta. Oggi tra l'altro si è verificato il primo caso in italia che consente prosecuzione di un'azienda sequestrata con salvaguardia di occupazione, con un procotollo d'intesta firmato dalla Procura, Tribunale di Prevenzione e Comune. A proposito del Tribunale di Palermo, sezione di Misure di prevenzione», ha concluso, «vorrei ribadire la vicinanza dello Stato a questo importante comparto dell'ufficio giudiziario palermitano, che viene sempre più sfidato dalla mafia con minacce reitarete e continue perchè ha ottenuto grandi risultati nell'aizone di sequestro e confisca che nasce da una legislazione dura ed efficae».



Poi il ministro dell'Interno ha lanciato l'allarme: «Noi non possiamo escludere che ci sia la tentazione di riprendere una strategia stragista dopo questi anni di silenzio dal punto di vista dei grandi delitti eccellenti e al tempo stesso possiamo affermare che lo Stato è pronto ad ogni intervento di prevenzione e a ogni intervento di repressione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA