Salone del libro, bufera post razzisti: Raimo si dimette dai consulenti
Elencando le case editrici che, colpevoli di aver dato alle stampe autori destrorsi o non ortodossi alla vulgata sinistrese, meriterebbero paradossalmente l’esclusione dal Salone: Mondadori e Neri Pozza (Ezra Pound), Corbaccio, Einaudi, Guanda (Céline), Feltrinelli (Mishima), Adelphi (Simenon), Il Mulino, Passigli e Sellerio (Drieu la Rochelle), Rizzoli (Berto).
Oltre a queste potrebbero offendere la sensibilità della “comunità del Salone” anche gli editori che hanno dato alle stampe Maurice Barrès, Gottfried Benn, Leon Bloy, Jorge Luis Borges, Louis Ferdinand Céline, Emile Cioran, Paul Claudel, Benedetto Croce, Gabriele D’Annunzio. E si potrebbe continuare nel catalogo dei possibili esclusi. Anzi, no: sennò la grande fiera del libro diventerebbe molto piccola. Appuntamento a giovedì, e ci sarà da divertirsi intorno allo stand di Altaforte.