Casapound, in via Foria scritte contro le 4 giornate di Napoli

La sfida dei fascisti dopo l'aggressione ad un fotografo a causa di una spilla

Casapound, in via Foria scritte contro le 4 giornate di Napoli
Casapound, in via Foria scritte contro le 4 giornate di Napoli
di Dario De Martino
Sabato 20 Gennaio 2024, 23:57 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 07:27
4 Minuti di Lettura

Le quattro giornate? Tutte stronzate”. Un oltraggio grave alla storia di Napoli, ai morti della resistenza partigiana, tutto in una scritta in pieno centro città, su un muro che costeggia il Real Orto Botanico in via Michele Tenore, una strada interna di via Foria. Una scritta che porta la firma degli attivisti della sezione Berta e di Casapound. Un vero e proprio insulto ai martiri e agli eroi di Napoli che ieri, per la seconda volta nel giro di due mesi, è stato cancellato con della vernice bianca per volontà del sindaco Gaetano Manfredi.

La decisione è stata assunta mentre è ancora calda la vicenda del fotoreporter aggredito al Vomero: solo tre giorni fa, tre esponenti della sezione Berta sono finiti ai domiciliari con l’accusa di aver pestato l’uomo solo perché indossava un giubbotto con una scritta antifascista. Un clima sociale non certo tranquillo alla vigilia di un altro importante evento per i seguaci dell’estrema destra: oggi alle 18 ci sarà la “festa del tesseramento” di Casapound, proprio in via Foria. 

Andiamo con ordine, partendo dalle scritte cancellate ieri dai lavoratori della Napoli Servizi.

Di slogan e frasi che fanno riferimento a Casapound e alla sezione Berta, che ha sede in via Foria 169, è piena tutta la zona. Mura vandalizzate in tutta la parte bassa di via Foria, quella verso piazza Carlo III, e nelle viuzze che salgono verso la zona cosiddetta dei “Miracoli”. Se il vandalismo con scritte che fanno riferimento ai movimenti di estrema destra è ordinaria amministrazione nell’area attorno alla sezione Berta, ciò che ha mosso l’indignazione di passanti e residenti è la scritta che insulta le Quattro giornate di Napoli. 

Un oltraggio all’insurrezione popolare avvenuta tra il 27 e 30 novembre 1943, quando Napoli si ribellò all’occupazione delle forze nazifasciste. La scritta, con spray nero, è comparsa in via Michele Tenore per la prima volta a inizio novembre. Dopo un articolo pubblicato da Il Mattino, la scritta fu cancellata con della vernice bianca grazie a un intervento del Comune. Alcune settimane dopo, però, con senso di sfida allo Stato, ecco ricomparire, con caratteri ancora più grandi, la stessa vergognosa frase. Il Comune, però, ha risposto ancora. Ieri mattina, su precisa indicazione del sindaco Gaetano Manfredi, i dipendenti della Napoli Servizi hanno provveduto a rimuovere nuovamente la scritta. Ricoperte anche alcune altre scritte come “Maalox per gli antifà” e un’altra con la firma “Casapound”. 

Un’azione di pulizia (anche se i muri restano sporchissimi), quella voluta da Manfredi, che ha dato un seguito pratico alle dichiarazioni delle scorse ore quando commentò così gli arresti di tre esponenti di Casapound: «Credo che qualsiasi Paese trovi la forza per contrastare gli estremismi. In Italia abbiamo vissuto la stagione del terrorismo che fu rosso e nero e le forze democratiche del Paese si sono unite senza nessuna differenza per la difesa della democrazia. Mi auguro che questa unità d’intenti continui oggi. Al di là dell’orientamento politico del Governo in carica ci vuole una ferma posizione contro ogni estremismo». Poco prima di queste dichiarazioni, erano scattati gli arresti domiciliari per Vittorio Acuto, Paolo Primerano e Taras Buha, tutti esponenti di Casapound Napoli, mentre al divieto di dimora era stato sottoposto Roberto Acuto, segretario napoletano di Cpi. I quattro, a seguito delle indagini condotte dalla Digos e coordinate dalla sezione antiterrorismo della Procura partenopea, sono accusati dell’aggressione ai danni di Roberto Tarallo, un fotografo che lo scorso 12 ottobre fu picchiato e rapinato al Vomero perché indossava un giubbotto con il simbolo di Azione Antifascista. Con calci e pugni alla testa, gli aggressori provocarono un trauma cranico serio alla vittima, con una prognosi di 20 giorni e, sotto la minaccia del possesso di un coltello, gli portarono via il giubbotto.

Video

In questo clima si arriva all’appuntamento di oggi alle 18: il tesseramento di Casapound. L’evento, che si terrà nella sede della sezione Berta in via Foria 169, è stato pubblicizzato con numerose locandine attaccate ai muri nei pressi della sede. Ma anche sui social viene ricordato con insistenza: «Potrai tesserarti - si legge nei post della sezione Berta - al movimento della tartaruga frecciata (Casapound, ndr) che tanto fa drizzare i capelli ai perbenisti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA