Mamma muore di Covid, il papà condannato per maltrattamenti prende la sua pensione e la casa. petizione delle figlie: «Questa è giustizia?»

Desireè e Simona su Change.org chiedono intervento di Mattarella e Draghi. In un video l'appello contro il padre

Mamma muore di Covid, il papà condannato per maltrattamenti prende la sua pensione e la casa. petizione delle figlie: «Questa è giustizia?»
Mamma muore di Covid, il papà condannato per maltrattamenti prende la sua pensione e la casa. petizione delle figlie: «Questa è giustizia?»
Paolo Travisidi Paolo Travisi
Giovedì 28 Luglio 2022, 14:37 - Ultimo agg. 18 Marzo, 04:44
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Picchiava e maltrattava la moglie e la figlia più grande. Abusi e violenze per cui nel 2003 è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere. La giustizia sembrerebbe aver fatto il suo corso, ma gli eventi successivi volgono in favore del marito e padre violento. Dopo la morte della donna, lo scorso gennaio a causa del Covid, l'uomo, ormai in libertà, ottiene la pensione di reversibilità di 900 euro della moglie. Non solo. E' anche erede dei suoi beni insieme alle figlie, questo perché la coppia era separata, ma non aveva chiesto il divorzio.

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Una petizione denuncia

Desirèe e Simona Gullo, le figlie dell'uomo aguzzino, entrambe di Milano non si danno pace, e per sensibilizzare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica, hanno lanciato una petizione su Change.org, superando già le 35 mila firme, e nel video pubbliato sulla piattaforma si rivolgono direttamene al Presidente della Repubblica, Mattarella, al Premier Mario Draghi ed al ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

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La storia incredibile

«Sono una ragazza di 30 anni, mi chiamo Desirèe e questa è la storia di un'ingiustizia, che si ripresenta ancora dopo anni; anzi è la storia di un'ingiustizia dopo l'altra».

Questo l'inizio del testo della petizione scritta dalla più giovane delle sorelle, che prosegue. «Mia madre si era separata da mio padre nel 1998, in seguito a violenza domestica e molestie sessuali nei suoi e nei nostri confronti, le sue due figlie, Desirèe e Simona. Il processo è durato tantissimi anni, durante i quali purtroppo mia madre si è indebitata, gli avvocati costano e i processi sono lunghi, inoltre faceva molta fatica essendo da sola con due figlie». 

Sul sito change.org, la ragazza racconta l'incredibile storia. «Nel 2003 mio 'padre' è stato condannato a 3 anni di carcere, più al risarcimento per i danni morali, fisici e psicologici che ha causato a mia madre, me e mia sorella. Il risarcimento era di 36mila euro (12mila per ognuna delle parti lese). Inoltre, con questa sentenza ha perso la patria potestà e il diritto successorio, ma solo nei nostri confronti, non anche nei confronti di mia madre. I soldi del risarcimento non ci sono mai arrivati. Negli anni, non sapevamo che dovevamo mandare una lettera per tenere in vita il processo (il quale poi è andato in prescrizione e quindi ora lui non è più tenuto a pagare i danni)», continua la giovane.  

Dopo le violenze, dunque, un'ulteriore beffa, che prosegue nel 2008 quando l'uomo ottiene l'indulto e vede ridursi ad un anno la pena, senza versare un centesimo alla famiglia, costringendo la moglie a vendere la casa che aveva acquistato a Milano, perché sommersa dai debiti. 

Niente divorzio perché senza soldi

«Il 31 gennaio del 2022 però, siamo colpite da un'altra tragedia, la morte di mia mamma per Covid. In seguito alla sua morte, io e mia sorella pensavamo di essere le uniche eredi. Invece c'era anche mio padre. Scopriamo che essendo solo separati e non divorziati (mia madre non poteva permettersi di pagare il divorzio), per legge è come se fossero ancora 'coniugati'...anche lui risulta come erede e pur avendo commesso reati di violenza contro mia madre, prende la sua pensione di reversibilità di 900 euro e gli spetterà l'eredità, che consiste in un immobile, di cui c'è ancora il mutuo da estinguere" si legge ancora nella petizione.

"Dopo tutto quello che ha fatto, com'è possibile che la sentenza non abbia previsto per lui la perdita dei diritti successori nei confronti di mia madre? Perché non è stato previsto un divorzio automatico dopo la serie di reati che ha commesso? E perché non viene dato tempo ai minori, una volta cresciuti di poter essere risarciti qualora questo non ci sia mai stato? Per tutti questi motivi chiedo di firmare questa petizione», chiede in conclusione Desireè.

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