È ancora forte la paura, ma lei ricorda attimo dopo attimo, quasi fossero fotogrammi di un film del terrore, le fasi dell’aggressione. Lei è Silvana (nome di fantasia), la 31enne casertana involontaria protagonista di un tentativo di stupro avvenuto a Napoli, in pieno giorno: a salvarla dall’aggressore sono stati alcuni passanti e residenti della zona in cui è avvenuto il fatto: allarmati dalle urla e dalle richieste di soccorso della giovane, sono riusciti a salvarla prima ancora che arrivassero i carabinieri. E proprio in quelle fasi concitate c’è stato un tentativo di linciaggio del bruto. Ma procediamo con ordine.
Il tentativo di violenza si consuma in pieno giorno.
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L’INTERVENTO
Fortunatamente qualcuno che assiste a quello spettacolo chiama immediatamente il 112 chiedendo l’ausilio dei carabinieri. La situazione si fa ogni secondo più difficile: il bruto è riuscito a denudare la vittima ma non avrà il tempo di mettere a segno il suo progetto, proprio grazie all’intervento di una decina di persone che accorrono in soccorso di Silvana. Quando si rende conto di non avere scampo, l’uomo molla la presa e tenta la fuga. Ma viene inseguito dalla gente, mentre già si odono le sirene dei militari del Nucleo radiomobile che di lì a qualche secondo soccorreranno la malcapitata. L’arrivo dei militari sarà doppiamente provvidenziale: perché alcuni testimoni che avevano visto la brutale aggressione circondano il marocchino e tentano di farsi giustizia con le loro mani. Pochi minuti dopo sarà ritrovato e arrestato. E a scongiurare il linciaggio saranno proprio i carabinieri.
LO CHOC
Tremante, con gli abiti strappati e le lacrime agli occhi, Silvana rimarrà a lungo in stato di choc. Viene soccorsa e accompagnata in ospedale per controlli. In quegli stessi frangenti scattano le ricerche dell’aggressore, che nella confusione è stato visto correre verso la zona di piazza Garibaldi. Il marocchino viene identificato e sottratto al linciaggio in piazza Guglielmo Pepe.
L’uomo non aveva documenti, e solo comparando le sue impronte digitali con quelle raccolte nei data base delle forze dell’ordine si scoprirà che dal suo arrivo a Napoli avrebbe utilizzato almeno una decina di “alias” diversi. Non solo: in un recente passato avrebbe tentato altre violenze sessuali, come dimostrano alcuni precedenti specifici scoperti dai carabinieri. Rinchiuso in una cella del carcere di Poggioreale, è adesso a disposizione della Procura.
Visitata dai medici, la 31enne ha riportato lesioni ritenute guaribili in 10 giorni. L’ira esplosa e culminata nel tentativo di linciaggio del bruto ha assunto i contorni come detto anche molto violenti, e non è un caso. Chi vive nella zona dove si è verificata la violenza è disperato: l’intera area a ridosso del porto che va da calata della Marinella fino al Ponte della Maddalena è ormai terra di nessuno, ridotta a dormitorio per decine di stranieri e clochard in una cornice di degrado totale. Una zona sempre più teatro di rapporti tesi tra i cittadini e i senza fissa dimora. Tante le denunce di gesti di violenza gratuiti da parte dei clochard che vivono nella baraccopoli: tergicristalli delle auto rotti, danni, molestie a ogni ora del giorno e della notte. A pochi passi dal luogo dello stupro, sventato grazie alle urla della vittima, ci sono una scuola elementare e l’ufficio scolastico provinciale di Napoli.